MERANO. «A organizzare una fusione tra municipalizzate non ci penso proprio, una collaborazione in alcuni settori potrebbe invece essere interessante. Peccato che però nessuno fino a oggi da Bolzano si sia mai fatto vivo con me». Hans Werner Wickertsheim, presidente di Azienda municipalizzata Merano commenta in questo modo gli annunci fatti nei giorni scorsi dell'esistenza di un progetto di fusione tra Merano, Bressanone e Bolzano in tema di raccolta rifiuti, acquedotto e altro ancora.

Presidente Wickertsheim, la fusione con Seab e Asm Bressanone non è nella sua agenda?

«Assolutamente no, e non comprendo come si possa dire pubblicamente che esiste un progetto. Penso che dovrei saperne qualcosa anch'io non crede?»

E invece niente?

«Di fusione non ho mai parlato con nessuno».

Non sarebbe però un'idea nuova, nel settore dell'energia qualcosa del genere è già accaduto.

«Se parliamo di collaborazione tra municipalizzate mi trova d'accordo. Penso ad esempio a un consorzio per centralizzare gli acquisti».

Di questo è stato parlato?

«Con Bressanone ci siamo anche trovati per cercare delle sinergie, ma rispettando ciascuno le sue peculiarità».

Cos'ha Asm di diverso da Seab e Asm Bressanone?

«Merano è una città molto più turistica, che ha bisogno di attenzioni diverse. Ho sentito parlare di sinergie sui mezzi. Noi di spazzatrici, solo per fare un esempio, dovremmo averne ancora di più. Di sicuro non potremmo prestarle a Bolzano o Bressanone come ho letto sui giornali. Questi annunci lasciano il tempo che trovano, anzi fanno danni perchè ingenerano insicurezze nei dipendenti».

Lei parla perchè in sede qualcuno ha già dato segni di preoccupazione?

«Credo sia normale. Noi stiamo facendo da sei mesi un duro lavoro di strategia per migliorare prestazioni e ridurre costi. Sentirsi dire che ci si fonde diventa un messaggio altamente demotivante. Per questo con i nostri dipendenti vorrei essere chiaro. Non ci sarà alcuna fusione».

Dal 2019 Asm perderà la proprietà della rete gas sotto la città e anche l'incasso del mezzo milione di affitto che vi paga Alperia. Riuscirete a sopravvivere?

«Quando parlo di strategie intendo proprio questo. Siamo a buon punto e tra due anni e mezzo presenteremo alla città una azienda cambiata, snella, competitiva e con alte professionalità al suo interno».

Qualcuno potrebbe risponderle che vi state in questo modo preparando alla fusione, non crede?

«Ci sono ancora tanti servizi dei quali potremmo farci carico noi a Merano, non serve guardare altrove. Su questi dobbiamo puntare per recuperare il mancato introito di mezzo milione dal 2019».

Quali nuovi servizi potrebbe gestire Asm?

«Nulla di definitivo, per ora».

Presidente, ci faccia però qualche esempio.

«Stiamo parlando con il Comune dell'idea di passare a noi la gestione dell'illuminazione pubblica, ma anche dei servizi cimiteriali, della rete fognaria, ma anche di altro».

Come ad esempio la gestione del futuro parcheggio alla stazione?

«Stiamo approfondendo anche questo tema, potremmo ad esempio utilizzare l'indennizzo per la cessione della rete gas per investire nel parcheggio».

Dal punto di vista tecnico abbiamo capito che la fusione tra municipalizzate non rientra nei suoi obiettivi. Ma per la politica? In fondo lei esegue le linee guida del sindaco...

«Dovrebbe chiederlo a loro. Ma visti i rapporti sempre più intensi che abbiamo con la nuova giunta comunale, credo che anche loro pensino che una fusione non sia opportuna».