Nasce il fondo di garanzia per gli affitti

Il Centro casa: i proprietari incasseranno un po’ meno ma saranno tutelati. Si tratta con banche, Comune e Provincia


di Davide Pasquali


BOLZANO. Affitti e case: troppo alti i valori di mercato, nonostante la crisi; troppo bassi, in rapporto ai prezzi degli immobili, i contributi provinciali sempre più risicati; troppo stretti i cordoni della borsa del credito bancario. Per fronteggiare l’ormai annoso problema casa in Alto Adige, il Centro casa ora ha messo nero su bianco una proposta che in queste settimane, dopo una prima condivisione di massima con l’associazione piccoli proprietari, sta ponendo al vaglio della politica locale: l’istituzione di un’”Agenzia pro affitto”, ovverosia una sorta di centrale unica per la casa che possa essere di riferimento per la collocazione di alloggi in affitto, siano essi pubblici o privati.

«Gli alloggi a disposizione e da immettere sul mercato dell’affitto non mancherebbero», come spiega Adolfo Detassis, presidente del Centro casa. I dati indicano in circa 15 mila gli alloggi vuoti in provincia, dei quali 2.500 solo a Bolzano e 1.400 a Merano.

La provincia è storicamente caratterizzata dalla quasi totale assenza di un adeguato mercato dell’affitto. Qualche anno fa la Provincia ha lanciato il cosiddetto piano per il ceto medio, mille alloggi a canone calmierato, «in gran parte rimasto sulla carta». Un’iniziativa che riguarda alloggi pubblici o semipubblici e che sarebbe comunque da realizzare interamente ex novo.

Il Centro casa punta invece al patrimonio esistente, già costruito e pronto, quasi tutto di proprietà privata. Ed è a questo patrimonio che il progetto, già approdato sul tavolo del sindaco Spagnolli e dell’assessore Pasquali, si rivolge. L’iniziativa prevede il coinvolgimento di tutti i potenziali interessati, pubblici e privati: Provincia, Comuni maggiori, Ipes, associazioni della proprietà edilizia, associazioni di inquilini, cooperative, Caritas, anche fondazioni e associazioni professionali. Nei dettagli, l’Agenzia dovrebbe fare da garante sulla corretta stipula dei contratti e conduzione degli alloggi, superando così i timori di molti piccoli proprietari sui tempi e modi di rilascio degli alloggi al termine del contratto, sulla correttezza e tempestività dei pagamenti e su varie altre incombenze. Gli alloggi dovranno ovviamente essere affittati a prezzi equi, stabiliti mediante una revisione degli accordi territoriali, concordati nell’ormai lontano 2003 fra associazione proprietà edilizia e centro casa.

Nessuna esclusione dei Comuni, cui spetterebbe il compito di ridefinire i carichi fiscali locali, prevedendo una forte riduzione per gli alloggi affittati a canone concordato e ulteriori agevolazioni per quelli affittati mediante l’Agenzia, a fronte di un inasprimento di quelli sfitti.

A loro volta banche e assicurazioni coinvolte nel progetto potrebbero erogare finanziamenti agevolati ai proprietari che debbano o vogliano effettuare lavori di adeguamento o riqualificazione degli appartamenti da destinare all’affitto e fornire le garanzie fideiussorie per le cauzioni.

«In questo progetto - sottolionea il vicepresidenrte del Centro casa Renato Zanieri - vorremmo far rientrare anche gli alloggi che l’Ipes mette a disposizione nell’ambito del programma per il ceto medio, nonché altri alloggi pubblici di proprietà comunale o comunque di enti e associazioni, compresi quelli religiosi».

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