«Negozi aperti domenica? Ha senso solo in rari casi»

Il consigliere aveva invocato meno serrande abbassate per accogliere i turisti Da dietro i banconi, pareri concordi: «A Natale i clienti ci sono, altrimenti no»


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Si accende fra le vie del centro di Bressanone il dibattito sulle aperture domenicali dei negozi. Ma cosa ne pensano i protagonisti di questa vicenda? A rispondere sono loro, i commercianti, che raccontano le loro esperienze e i pareri sui vantaggi e gli svantaggi di lavorare anche nel giorno festivo settimanale. E i commercianti riferiscono di problemi pratici e di preferenze, chiedendosi se conviene effettivamente tenere le serrande alzate anche nei giorni di festa e in tutte le domeniche (o quasi). Le opinioni sono quasi unanimi nel dire di no. Da una parte, sono d’accordo con il consigliere Antonio Bova che una città che vuole essere competitiva nel turismo deve fare uno sforzo in più, ma, sostengono, “a tutto c'è un limite”.

Alex Angerer del negozio “Voodoo” spiega come le domeniche dove c'è da sgobbare non mancano di certo: “Sono dell'idea che tenere aperto tutte le festività e le domeniche dell'anno non ha alcun senso. Al contrario, ci sono periodi, come quello natalizio, quando c'è sicuramente un gran bel da fare e in quel caso sono il primo ad aprire i battenti. La gente si muove in massa e compra bene, non ho da lamentarmi, anche perché sono l’unico dipendente e quindi sono piuttosto autonomo, ma il periodo natalizio è uno dei rari casi che accadono durante l'anno. Non sono d’accordo di tenere aperto nelle altre festività o alla domenica quando non c'è un anima viva in giro solo per tenere “viva” la città. Sono contrario”.

Dello stesso parere è Walter Kofler del negozio “Robe di Kappa”: “Sono contrario ad ulteriori aperture domenicali o festive, perché non avrebbero senso. Nel periodo natalizio come quello appena passato, la situazione è nettamente diversa e tutti lo hanno visto con i loro stessi occhi. Tanta gente si muove e si ferma anche a comprare. Ovviamente, però, questo non vale per tutto l'arco dell'anno”.

Konrad Pfitscher, invece, la vede in maniera un po’ diversa e spiega come a rimetterci siano anche, a suo parere, gli stessi brissinesi: “Normalmente noi siamo chiusi nelle domeniche e nei giorni di festa, la maggioranza dei negozi ci spinge a tenere aperto perché non vogliamo essere gli unici con le serrande abbassate. Il punto è che le festività, come quelle natalizie portano ondate di turisti del mercatino che non si fermano nel nostro negozio. Al contrario, i nostri clienti, cittadini o da fuori, non si muovono seguendo la ressa di turisti”.

Dice la sua anche Benjamin Profanter dell'omonima catena di panifici: “Ha senso tenere aperto nelle domeniche e nei periodi di festa unicamente quando la città è viva e affollata, altrimenti sono contrario. Avrebbe ancora più senso se ci si organizzasse meglio fra commercianti per trovare delle domeniche in comune per aprire tutti assieme e nel contempo trovare attività collaterali per tenere la gente in centro e non farla andare via”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

le foto

Restart Bz, festa di quartiere al parco Pompei

Dopo il successo della prima edizione, ieri e oggi (domenica 26 maggio) torna la festa di quartiere al parco Pompei di via Roen organizzata da Restart Bz. L'apertura della sagra è stata l'occasione per inaugurare le attività del community workshop, Id Roen. Urban Party 2.0 prosegue oggi con storytelling nel parco a cura di Sagapò, la ciclofficina PedalareRadicale Spazio77, spettacoli di danza del ventre, il truccabimbi, sessioni di yoga. LE FOTO (DLife)

bolzano

La protesta: «Otto mesi per l'assegno di cura, a 95 anni» 

Il figlio: «Mia madre è seguita da tre badanti. Ho fatto domanda a gennaio, ieri mi hanno detto che la visita slitta forse ad agosto». Zendrini (Ufficio valutazione non autosufficienza): «Tempi scesi da 9 mesi a 4,5. Ma la zona di Merano è la più in ritardo. Lavoriamo per riequilibrare la situazione»

Attualità