Nell’affare Ipes anche Unterberger e Pohl

L’impresa Dalle Nogare, dopo il primo no della Provincia, costituì una società coinvolgendo l’ex Obmann Svp di Merano


di Mario Bertoldi


BOLZANO. L’inchiesta Dalle Nogare sta riservando sviluppi che rischiano di innescare conseguenze a catena imprevedibili a livello politico. Negli archivi digitali dei computer e dei server sequestrati ai due imprenditori è emersa una novità che modifica notevolmente il quadro generale dell’indagine. Nell’affare che doveva permettere ai Dalle Nogare di aggiudicarsi un appalto per 25 milioni di euro (per la vendita chiavi in mano all’Ipes di 110 alloggi per il ceto medio) sono entrati a sorpresa - nel settembre 2011 - altri soggetti, in gran parte riconducibili all’imprenditoria e al mondo politico sudtirolese. Tra i soggetti (fisici e giuridici) emersi ci sono anche l’ ingegner Siefried Unterberger (già Obmann della Volkspartei di Merano) e Peter Paul Pohl, uomo d’affari e immobiliarista venostano. Entrambi furono già coinvolti nell’inchiesta (conclusasi con una archiviazione) per un’ipotesi di truffa ai danni della «Sparim spa» (società della Cassa di Risparmio) a cui vennero venduti 8 immobili con un margine di guadagno di 18 milioni di euro. A scoprire il coinvolgimento di Siegfried Unterberger e di Peter Paul Pohl nella vicenda del terreno Mair-Defranceschi sono stati i carabinieri dei Ros. E’ infatti emerso che in data 7 settembre 2011 (dopo la bocciatura del progetto da parte della commissione urbanistica provinciale) la «Dalle Nogare Costruzioni srl» (titolare del preliminare di acquisto del terreno) fu indotta a costituire la società «Mapp srl» con capitale sociale di 50 mila euro. Il 60 per cento delle quote restarono alla «Dalle Nogare costruzioni» (il presidente del consiglio di amministrazione è Antonio Dalle Nogare) mentre il 40 per cento fu intestato alla «Veba Invest srl» con soci sudtirolesi di peso. Alla «Mapp srl» l’impresa Dalle Nogare trasferì subito la titolarità del preliminare sull’acquisizione del terreno Mair-Defranceschi che costituisce «la gallina dalle uova d’oro» se si dovesse sbloccare l’impasse urbanistico per la trasformazione dell’area in “edificabile”. Le indagini sulla composizione societaria della Veba Invest hanno riservato altre sorprese con una concatenazione da «scatole cinesi». In effetti la suddivisione delle quote della «Veba Invest srl» (con sede a Merano in via Santa Maria del Conforto 19, amministratore unico Martin Zischg) vede come socio di maggioranza al 35 per cento la «Gsu srl» (con stesso indirizzo e stesso amministratore della Veba Invest) di cui è socio al 95 per cento Siegfried Unterberger. Nella «Veba Invest» compaiono poi una serie di soci di minoranza tra cui Paul Peter Pohl (titolare del 5 per cento), Siegfried Pohl (12,5 per cento), Eva Maria Tumler (20 per cento), Johanna Unterberger (6 %) , Paul e Verena Unterberger (3%). A questo punto gli inquirenti sono chiamati a dare risposta soprattutto ad un quesito di fondo: cosa può aver indotto gli imprenditori Dalle Nogare a imbarcare soci sudtirolesi con cui dividere l’affare? Il teorema (tutto da verificare) su cui la Procura sta lavorando riguarda i possibili appoggi politici che i nuovi soci potrebbero aver portato «in dote» per rimettere in pista un progetto naufragato dopo il no della commissione urbanistica provinciale (confermato anche da Tar e Consiglio di Stato che rigettarono il ricorso curato dall’avvocato e senatore Svp Karl Zeller, ex genero di Siegfried Unterberger).

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