Nell’ex campo rom di Castel Firmiano decine di gatti malati

E’ una delle più grandi colonie di felini dell’Alto Adige. E ora è scattata l’emergenza igienico-sanitaria: molti mici sono malati



BOLZANO. A Castel Firmiano, all’ex campo rom, gli unici ad essere rimasti sono loro, una cinquantina di gatti che hanno dato vita ad una delle più grandi colonie di felini dell’Alto Adige. E ora è scattata l’emergenza igienico-sanitaria, visto che molti mici sono malati.

Ieri mattina, I veterinari Ugo Brigadoi e Patrick Andergassen, insieme al presidente dell’associazione protezione animali Bassa Atesina-Oltradige, Roland Aufderklamm, e la “gattara” Sandra Arnoldi, hanno effettuato un primo sopralluogo, riuscendo a catturare due gatti. Il loro obiettivo? Sterilizzare gli animali, prima che scoppi una vera e propria epidemia. «Non è facile catturarli - raccontano i veterinari, che lavorano praticamente gratis, pur di aiutare l’associazione -. Un graffio di questi gatti selvatici può provocare infezioni serie». Usano delle gabbie elettroniche, che si chiudono non appena l’animale è entrato, attirato dal cibo. Aufderklamm, invece, si è procurato delle pistole “spara-rete” usate per catturare gli uccelli durante il disastro ambientale che nel 2010 colpì il Golfo del Messico. In questo modo i gatti si possono catturare con più facilità. «Ma i mici sono furbi - spiegano i veterinari -, benché curiosi, indugiano e ci vuole una pazienza incredibile».

Il fenomeno in realtà dovrebbe essere gestito dal servizio veterinario pubblico, che non riesce a starci dietro. L’anno scorso, infatti, l’associazione ha catturato, sterilizzato, vaccinato e rilasciato ben 250 esemplari selvatici. Ma ora neanche gli animalisti hanno più la forza di procedere: «Non abbiamo più soldi», spiega il presidente.

E aggiunge: «Dei due gatti catturati oggi (ieri, ndr), uno ha la sindrome da immunodeficienza felina. È una femmina non sterilizzata che potrebbe avere partorito gatti malati. Il canile della Sill effettua sterilizzazioni due volte all’anno, mentre la gestazione di una gatta è di 60 giorni. In parole povere: continua la proliferazione incontrollata. Nel 2013 abbiamo catturato 250 gatti. In base alla legge provinciale numero 9 del 15 maggio 2000, è compito del servizio veterinario provinciale catturare i gatti. Ma ciò accade sporadicamente. Come protezione animali abbiamo trappole elettroniche e pistole “spara-rete”, visto che la cattura dei felini è estremamente difficile. Ma sono finiti i soldi.

L’anno scorso li abbiamo sterilizzati con donazioni da parte dei privati. Una beffa per il volontariato altoatesino. Ci siamo rivolti agli assessorati e all’ufficio veterinario. L’anno scorso abbiamo ricevuto 11 mila euro, mentre ne abbiamo spesi ben 25 mila solo per la sterilizzazione, per non parlare delle vaccinazioni e del mangime. Chiediamo che la giunta faccia una delibera per farci avere i soldi».

Aufderklamm è un fiume in piena e non sa più come andare avanti. L’anno scorso ha speso di tasca sua ben 7 mila euro: «I nostri due veterinari, vista l’emergenza di Castel Firmiano si sono messi a disposizione e lavorano gratuitamente. Ognuno di loro sterilizzerà venticinque gatti. Facciamo tutto questo per fermare la proliferazione dei gatti». Una volta sterilizzati, i gatti vengono rilasciati nelle colonie di provenienza. Perché non darli a delle famiglie? «Non sono docili e nel 90% dei casi si tratta di gatti randagi che non riescono a vivere in appartamento. Distruggerebbero tutto». L’appello finale di Aufderklamm: «Se non avremo aiuti economici a breve fra qualche anno la situazione rischia di diventare drammatica».













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