Nessun abuso, poliziotto assolto

Il teorema accusatorio della Procura era uscito fortemente ridimensionato già dalla sentenza di primo grado. In appello è stato azzerato



BOLZANO. Il teorema accusatorio della Procura era uscito fortemente ridimensionato già dalla sentenza di primo grado. Ieri in appello è stato azzerato. Il riferimento è all'inchiesta a carico di due agenti della Questura finiti sotto processo per il presunto pestaggio di un cittadino marocchino. In primo grado uno dei due agenti, Armando Carrera, era stato condannato a 4 mesi di reclusione per il solo reato di violenza privata.

Le altre accuse (sequestro di persona e lesioni personali gravi) erano già cadute. Ieri in Corte d'appello è stata cancellata anche la condanna soft a 4 mesi inflitta a Carrera. Difeso dagli avvocati Umberto ed Enrico Musto, l'agente della Questura di Bolzano (che nel frattempo ha preso servizio in Puglia, sua terra natale) ha dunque ottenuto l'assoluzione anche dall'imputazione di violenza privata.

La Procura generale aveva chiesto la conferma del verdetto di primo grado ma i giudici hanno ritenuto insufficienti e contradditori i riscontri oggettivi al racconto reso dalla presunta parte lesa. In effetti il giovane marocchino El Aidi Fouad era già stato ritenuto non totalmente credibile. Già in primo grado il tribunale non aveva creduto allo straniero che aveva affermato di essere stato portato in Questura, legato ad una sedia, denudato e picchiato con pugni e calci in faccia (per ottenere informazioni su un amico sfuggito all'arresto).

Dichiarazioni pesanti che non avevano mai trovato riscontro nei referti medici ospedalieri. Ora la corte d'appello ha ritenuto senza riscontri anche l'ipotesi che il giovane marocchino fosse stato condotto e trattenuto illegittimamente in Questura. In primo grado il pubblico ministero parlò di «azione illegale da Far West». Non fu così. (ma.be.)













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