Davanti al portone Odar di via Cassa di Risparmio. La protesta di chi ha passato ore in piedi al gelo fin dalle 3

Notte in coda per un posto in colonia

Trecento genitori in fila al freddo per iscrivere i figli alla 12 stelle


Alan Conti


BOLZANO. Trecento persone in fila in via Cassa di Risparmio alle 3 di una notte tra le più rigide dell'anno. Sembra incredibile eppure è lo scenario che tra giovedì e venerdì ha coinvolto le famiglie desiderose di iscrivere i propri figli alla nota Colonia 12 Stelle di Cesenatico. In coda sottozero mentre la Provincia, che sta cercando di risparmiare dove può, rischia di tagliare anche 80 mila euro di contributi proprio alla colonia. Renato Bertuzzo - direttore della sezione altoatesina della Caritas di lingua italiana - butta acqua sul fuoco: «Non c'è nulla di veramente deciso e di ufficiale. Al momento girano ancora e solo delle voci che spero vengano smentite in breve tempo». Colonnina di mercurio di sei o sette gradini sotto lo zero e ragazzi con mamma e papà davanti al portone di via Cassa di Risparmio: una situazione paradossale figlia della scarsa disponibilità di posti per adolescenti in alcuni turni particolarmente quotati, dell'apprensione generale di alcune famiglie e, non ultimo, della mancanza di un servizio di iscrizione online. Un posto al sole della Romagna tra il 26 luglio e il 10 agosto, dunque, vale una notte all'addiaccio e un raffreddore pressoché assicurato. Una scena che, secondo i vertici Odar, si ripete ogni anno, ma che con simili proporzioni è forse un ulteriore specchio di una crisi che impone alle famiglie di sfruttare formule di vacanze low cost per i propri figli. Il vero bandolo della matassa, però, sembra essere legato agli adolescenti maschi: per i nati tra il'97 e il'98, infatti, l'Odar prevede per tutta la provincia 20 posti per turno, un totale di 80 su quattro turni. Una miseria che ha però motivazioni di ordine pedagogico e disciplinare. La corsa al turno migliore, quindi, genera la presenza di alcuni ragazzini fin dalle 3 del mattino, ma l'incredibile numero di 300 persone si tocca anche per una sorta di psicosi diffusa. Si teme, infatti, di perdere pure i posti per tutte le altre età, eventualità categoricamente smentita dalla Fondazione che gestisce la Colonia. Oltre a questo, però, qualche bolzanino mette il dito su una certa carenza tecnologica della Caritas. «Mi chiedo come sia possibile - dichiara il papà Carlo Benvenuti, in coda dalle 5 - che nell'era dell'ipertecnologia non si sia in grado di prevedere ad un sistema di iscrizione online alla colonia. E' incomprensibile stare in coda in piena notte nei giorni più freddi dell'anno perché ci troviamo di fronte ad un sistema inadeguato ai tempi moderni. Consiglio caldamente all'Odar di distribuire perlomeno piatti caldi e coperte ai suoi clienti». Pronta la replica della responsabile Odar, Lucia Galli. «E' dagli anni'50 che ogni volta si verifica questa situazione durante il primo giorno di iscrizioni, ma non dipende dalla nostra volontà». Sempre che i contributi pubblici non condannino la Colonia. «Questo lo smentisco categoricamente - chiude Galli - perché non è vero che le nostre attività dipendono dai finanziamenti. Anzi, sarebbe grave il contrario. Posso assicurare che non dipendiamo esclusivamente dalla mano pubblica».

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