Nubi sull’orizzonte ippico nel giorno del nuovo parco

Martone: «Bloccata la nuova convenzione e nuovi costi: la situazione è critica» Intanto il Comune avvia i lavori per rendere accessibile l’area del campo di polo


di Simone Facchini


MERANO. Nel giorno in cui la giunta presenta la creazione di un parco nell'area del “campo di polo” all'interno dell'ippodromo, nuvoloni grigi s'addensano sull'attività ippica. Non è passata inosservata, ieri, l'assenza della Merano Galoppo alla conferenza stampa che illustrava il progetto del nuovo parco: la ragione, in estrema sintesi, è imputabile al fatto che la società di corse è concentrata al momento su questioni ben più importanti. Vitali, a dirla tutta. «Provengo da due giorni a Roma di lungo confronto con Giuseppe Castiglione» spiega al telefono Gianni Martone, presidente della società che gestisce l'impianto di via Palade. Castiglione è il sottosegretario del ministero dell’Agricoltura con delega all’ippica e persona che dà il nome al decreto che avrebbe dovuto ridefinire i rapporti fra dicastero e società di corse, dunque fra Stato e ippodromi. «Dalla nuova convenzione – puntualizza Martone – Merano avrebbe tratto benefici in quanto riconosceva il valore dell'ostacolismo e inseriva Maia nella fascia di impianti più rilevanti». Avrebbe comportato maggiori conferimenti in denaro, montepremi più ricchi, giornate di corse in aumento. Ma purtroppo quel decreto, per grovigli di interessi politico-ippici a livello nazionale, è stato sospeso dal ministro Martina il 27 dicembre, a una manciata di giorni dall'entrata in vigore. Una sospensione che sa tanto di bocciatura.

Doveva essere una boccata d'ossigeno per i bilanci di Maia, invece è mancata l'aria. Il tutto, proprio mentre il lavoro della società meranese ha riportato il pubblico sulle tribune e profilato l’ippodromo a livello turistico, tornando ad affermarsi a livello internazionale con notevole ritorno d'immagine. «È stato evidenziato il potenziale di Maia ma in queste condizioni, e con parecchi investimenti imprescindibili anche a breve termine, immaginare un futuro è critico. La vecchia convenzione rimasta in vigore mortifica Maia. E su quelle basi sono previsti ulteriori tagli» chiosa Martone ammettendo che sì, i nodi principali sono i rapporti con Roma e i guai ippici nazionali, ma che il territorio e le sue amministrazioni, quella comunale compresa, non devono distrarsi dal problema perché altrettanto decisive. Eccoli, dunque, i nuvoloni grigi. Con una stagione di corse che dovrebbe cominciare a maggio.

Il parco. Sulla centralità dell'ippica nell'attività dell'impianto ha speso parole, senza tuttavia accennare ai problemi descritti, il sindaco Paul Rösch presentando, assieme all’assessore Gabriela Strohmer e al progettista Sebastian Gretzer, il parco del “campo di polo”, ricavato all'interno della curva lato tennis: «È un primo passo di un percorso iniziato tempo fa e allo stesso tempo un laboratorio». I lavori cominciano la prossima settimana, apertura per Pasqua. Occuperà la superficie di tre campi da calcio e avrà forma circolare, delimitata da una siepe, voluta per l'effetto ottico dall'alto: l'ippodromo è l'elemento paesaggistico che più caratterizza la vista dai dintorni sulla città.

Il regolamento di utilizzo è in fase di elaborazione. Il parco sarà fruibile dalle 13 alle 17 d'inverno (la mattina si allenano i purosangue), anche la sera nella bella stagione. Lo spazio sarà dotato di prati in fiore, panchine, sentieri, campo giochi, in futuro di un chiosco e servizi sanitari. Niente ombra dagli alberi, non previsti: «Maia ha la rara qualità di non nascondere mai i cavalli all'occhio degli spettatori durante le corse: abbiamo voluto preservarla». I lavori nella zona d'accesso, in via Toti presso il parcheggio adiacente al centro equestre, costeranno 35 mila euro, altri 38 mila serviranno per le opere di giardinaggio.













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