Nuova sala giochi, pronta la denuncia

Per la licenza di via Roma è stata ignorata la legge provinciale già in vigore. Il Pdl va dai giudici. Il sindaco: «La chiuderemo»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Sull’apertura della nuova sala giochi in via Roma il Pdl cittadino ha deciso di dare battaglia. E’ stata la consigliera comunale Mariateresa Tomada ad annunciare, nel pomeriggio di ieri, la presentazione di un esposto alla magistratura penale per presunte violazioni ed omissioni da parte dell’ufficio competenze della Ripartizione settima della Provincia autonoma. Anche il Comune di Bolzano potrebbe essere chiamato a fare la sua parte perchè l’iter amministrativo che ha portato al rilascio di una nuova concessione per il gioco d’azzardo, sembra caratterizzato da notevoli irregolarità. Le polemiche potrebbero coinvolgere entro poche ore anche la giunta comunale. In effetti l’altro giorno l’assessore alle attività sociali Mauro Randi aveva in un primo tempo annunciato l’intervento dell’amministrazione municipale per palese violazione delle disposizioni provinciali in materia di sale gioco, per poi dirsi costretto a fare sostanzialmente marcia indietro dopo aver preso atto che la licenza provinciale era stata rilasciata nel maggio del 2011. «Non possiamo far nulla perchè la licenza è stata rilasciata prima dell’entrata in vigore della legge provinciale che impone una serie di limitazioni alle attività legate all’azzardo», aveva puntualizzato l’assessore Randi. In realtà la legge 13 del 22 novembre 2010 è entrata in vigore nel dicembre successivo. Dunque quando la Provincia nel maggio 2011 rilasciò la licenza la legge provinciale sul gioco lecito era perfettamente in vigore anche se «sub judice» a seguito di una impugnazione davanti alla Corte Costituzionale da parte del governo. E’ parere conforme di tutti i costituzionalisti che il ricorso all’alta Corte non impone (se non espressamente disposta in via eccezionale) una sospensione dell’applicazione della legge in questione. Eppure nel maggio 2011 l’ufficio licenze della Provincia si mosse come se la legge provinciale in materia di giochi non fosse in vigore e fu deciso il via libera alla nuova sala giochi di via Roma senza informare il Comune e senza chiederne il parere per la determinazione dei previsti 300 metri di distanza da luoghi sensibili come scuole, chiese ed altri centri di aggregazione sociale. «La determinazione dei 300 metri è di competenza comunale» ricorda la consigliera Tomada. La Provincia, dunque, avrebbe agito senza mai dare alcuna comunicazione all’amministrazione comunale da parte della quale - però - potrebbe anche essere individuata una omessa vigilanza. «Ancora oggi il Comune di Bolzano non sa quante licenze di questo tipo la Provincia può aver rilasciato senza rispettare la sua stessa legge» puntualizza ancora Mariateresa Tomada che ieri ha annunciato la decisione di interessare della questione la magistratura penale. «Ritengo poi che il limite dei 60 giorni entro i quali impugnare la licenza in sede amministrativa possano decorrere solo dal momento in cui si è venuti a conoscenza dell’atto». Dal sindaco Spagnolli è arrivato un primo impegno. «Faremo di tutto - ha detto - per chiudere quella sala giochi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità