Lavoro occasionale

Nuovi voucher arrivati anche a Bolzano: il nodo sono i controlli

Il nuovo strumento - ribattezzato «Presto» - piace a Uil e Pd, ma frenano gli albergatori dell’Hgv e la Cgil



BOLZANO. Sono ufficialmente entrati in vigore i nuovi voucher ribattezzati «Presto». Il debutto nella giornata di lunedì con il servizio che è entrato immediatamente a regime. Non si fermano però le discussioni tra chi vede un potenziale migliorabile e chi invece preferirebbe tornare al vecchio sistema.

Indipendentemente dalle posizioni il punto cruciale su cui tutti sembrano concordare è quello di avviare una serie di controlli puntuali e continuativi. Azioni, queste, che secondo Toni Serafini, segretario provinciale della Uil, devono avere la principale funzione di combattere l’abuso del PrestO per non ricadere nelle cattive pratiche del sovra utilizzo dei voucher o ancor più di un ritorno al «nero».

Il nuovo contratto di lavoro semplificato può, infatti, essere utilizzato solamente dalle piccole imprese che occupano fino a cinque collaboratori. Il nuovo sistema prevede che il datore di lavoro installi un conto corrente presso l’Inps e l’importo massimo del quale potrà usufruire è di 5 mila ero l’anno, con un massimale erogato di 2500 euro per lavoratore. Tra le novità apprezzate il fatto che ogni dipendente di PrestO avrà il diritto ad una retribuzione minima di 4 ore.

Forte contrasto, invece, viene espresso dalla Cgil per voce di Maurizio Surian. «Si tratta di un’abile presa in giro del governo - attacca il sindacalista -. Abbiamo raccolto le firme e fatto tutto l’iter per un referendum che esprimesse la volontà dei cittadini. Che i voucher siano stati aboliti e poi rimessi sotto un’altra forma, mascherati, è inaccettabile».

Positiva e attenta alle prime fasi la deputata del Pd Luisa Gnecchi. «I nuovi voucher - spiega - migliorano la situazione previdenziale, hanno l’esenzione Irpef e arginano l’abuso sul lavoro occasionale».

A fare i confronti con il passato rivelando una certa preoccupazione è Manfred Pinzger, presidente degli albergatori. «È un primo passo, ma per noi i limiti sono evidenti e auspichiamo possa esserci una maggiore liberalizzazione».













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