Omicidio di Merano, l’assassino: «Ricordo solo il sangue sulle mie mani»

Il tunisino, che ha ucciso Erna Pirpamer, ha risposto alle domande del magistrato Luisa Mosna. L’uomo ha parlato di un presunto black-out. La difesa: il coltello gli serviva per un picnic con gli amici



È stato sentito per oltre quattro ore Aouichaoui Boubaker , il giardiniere tunisino di 35 anni, in carcere con l’accusa di avere assassinato a coltellate l’ex parrucchiera meranese Erna Pirpamer.

L’uomo è stato sentito dal sostituto procuratore Luisa Mosna della Procura di Bolzano. Il tunisino ha confermato di non aver mai chiesto soldi alla donna e ha precisato che la relazione si era conclusa da circa un mese, ma che entrambi si sentivano ancora.

Due giorni prima della lite fatale, infatti, la vittima aveva chiesto all’ex compagno se era possibile andare a prenderla in stazione a Bolzano di ritorno da un viaggio a Berlino. Nicola Nettis, legale dello straniero, ha specificato anche che l’uomo ha dichiarato di non «ricordarsi del momento dell’omicidio», avendo «una sorta di blackout» su quei momenti.

Boubaker ha confermato che portava sempre un coltello con sè perché lo usava per prepararsi il pranzo. Il giorno dell’omicidio, inoltre, si era recato a Merano per fare un picnic con gli amici e per questo aveva acquistato della carne e portato il coltello, usato infine per uccidere l’ex parrucchiera.













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