a bressanone 

Omicidio Obrist, i carabinieri del Ris nell’appartamento

BOLòZANO. I Carabinieri del Ris di Parma, insieme agli investigatori del Reparto Operativo dei Carabinieri di Bolzano, sono tornati ieri mattina nell'appartamento dove, alla fine dello scorso agosto...



BOLòZANO. I Carabinieri del Ris di Parma, insieme agli investigatori del Reparto Operativo dei Carabinieri di Bolzano, sono tornati ieri mattina nell'appartamento dove, alla fine dello scorso agosto scorso, era stato trovato il corpo senza vita di Marianne Obrist, trentanovenne brissinese. Per l'omicidio della povera donna, all'epoca, era stato sottoposto a fermo Rabih Badr, il trentaquatterenne marocchino con cui divideva l’appartamento di Ipes di via Wolkenstein 9 a Millan, a Bressanone. Nella giornata di ieri, gli specialisti del Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma sono tornati sulla scena del crimine su delega del sostituto procuratore di Bolzano, Andrea Sacchetti, che sta conducendo le indagini. Massimo il riserbo degli inquirenti, anche se i militari avrebbero prelevato del materiale dall'appartamento. La tragedia è avvenuta il 21 agosto e a chiamare il 118, nella serata di quel caldo lunedì, era stato lo stesso Badr, raccontando che la sua compagna era caduta in casa. Le successive indagini e l’esito dell’autopsia avevano poi messo nei guai ilo giovane magrebino, che pur s’è subito proclamato innocente. Era risultato, infatti, che l’uomo avrebbe atteso almeno mezz’ora prima di lanciare l’allarme. L’esame autoptico, aveva poi alzato il velo su una morte atroce. L'anatomopatologo Dario Ranier, infatti, aveva rilevato una serie di gravissime lesioni: un colpo devastante aveva raggiunto Marianne ad una spalla, staccandole il muscolo; un altro le aveva spappolato l'anulare. Vasti ematomi erano stati rilevati anche sulle gambe. Sul corpo tre ferite causate da altrettante coltellate, ma - secondo il perito nominato dal magistrato - non sarebbero state queste a provocare l'emorragia fatale. Il corpo contundente usato dall'assassino era compatibile con la mazza da baseball, sequestrata nell'appartamento.













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