Operai altoatesini salvi per miracolo 

La ditta Weico da tre anni ha un cantiere proprio sotto il ponte crollato



BOLZANO. «Per pochissimo siamo sfuggiti alla morte, sotto il crollo del ponte Morandi a Genova. Siamo sotto shock. Ancora adesso non abbiamo del tutto realizzato quanto è accaduto». Chi parla è Hubert Weissteiner, direttore della ditta Weico di Velturno, in Alto Adige. Con la sua squadra di sette uomini, quattro altoatesini e tre genovesi, lunedì notte era sotto il viadotto della A10 crollato martedì mattina.

«Lavoriamo da circa tre anni per installare un sistema di binari sotto il ponte: si trattab di un intervento fatto nell’ambito dei lavori di risanamento», spiega Weissteiner.

«Questo lavoro è completato ed eravamo occupati con lavori integrativi», aggiunge chiarendo che non la sua azienda «non ha lavorato al risanamento del ponte».

La mattina del crollo, racconta ancora l'imprenditore altoatesino, la sua squadra non era nel cantiere che si trova proprio sotto il viadotto.

«Lavoriamo sempre di notte. Negli ultimi tre anni, ogni notte siamo stati sopra o sotto il ponte - racconta ancora Weissteiner - Lavoriamo solo nelle ore notturne perché di giorno c'è troppo traffico». Di fronte alla tragedia, la sensazione è duplice: «Da una parte si può parlare di fortuna, ma dall'altra la sensazione non è buona: quello che resta è un enorme senso di nausea».

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