Ora d’aria per il bimbo ma solo entro i 200 metri intorno casa
L’applicazione dell’ordinanza. Il Comune annuncia controlli a tappeto: divieto di giocare con altri bambini, possono essere accompagnati solo da uno dei genitori, rispetto rigoroso della distanza da altre persone. Multe a chi trasgredisce
Bolzano. «No, non sono entusiasta...». Il primo a dirlo è Renzo Caramaschi, il sindaco. Il secondo è Sergio Ronchetti, il comandante dei vigili. Hanno appena riguardato per bene l'ultima ordinanza del ministero degli Interni, quella che ha annunciato di tollerare le uscite da casa con bambini o anziani. Che si fa? «Si applica. È la legge. Mi fanno sorridere - dice il primo - quelli che si mettono di traverso. Io, d'istinto, terrei tutti a casa. Ma è scritto chiaro nella comunicazione l'inefficacia di qualsiasi altra ordinanza a contrario».
Dunque? «Abbiamo chiamato il commissario del governo: la sostanza dei divieti resta intatta. E saremo ancora più rigidi con i trasgressori delle linee guida. Siamo a un passo dal vedere i risultati di tanti sacrifici di migliaia di cittadini. Limitiamo al massimo le uscite, coraggio...».
Le regole da osservare
Tradotto in azioni sul terreno, cosa accadrà anche con le nuove disposizioni del governo centrale è presto detto:
1) se una mamma, pur anche col suo bambino, si fa trovare oltre i 200 metri virtuali dalla sua abitazione (nel senso che le misurazioni sostanziali hanno un lasco di tolleranza dettato dal buon senso...) anche se non formalizzati dalla Provincia, verrà multata;
2) se i genitori che accompagnano sono due invece che uno verranno multati;
3) se i bambini verranno lasciati liberi di giocare in gruppo o di correre con altri, stesso trattamento;
4) medesima applicazione delle sanzioni per il mancato rispetto del criterio del mantenimento del distanziamento sociale tra genitore-figlio rispetto a terzi;
5) se un adulto che venisse sorpreso a correre ben oltre la “prossimità” rispetto alla sua residenza verrà sanzionato.
Questa traduzione operativa la fornisce Sergio Ronchetti. «I nostri criteri di applicazione delle ordinanze non cambiano di una virgola se un cittadino si facesse trovare, pur con un bambino a fianco o un anziano, non nei pressi di casa sua o in situazioni di assembramento», spiega il comandante della polizia urbana. E rivela anche che, al di là della forma delle ordinanze e della mancata misurazione delle distanze decisa da Kompatscher a differenza degli altri governatori del Nord, esista una uniformità applicativa che è stata adottata, nei fatti, da tutte le forze dell'ordine. E dunque vigili ma anche esercito, polizia, carabinieri o finanza. Che si sono a lungo consultati all'inizio della stretta dei divieti e hanno concordato una medesima ricaduta operativa delle norme. Torna dunque, con immutata importanza, il criterio della prossimità. E quello del buon senso reciproco come applicazione sul campo. «Abbiamo sanzionato in questi giorni persone che correvano intorno a ponte Talvera - racconta Ronchetti -: ad un controllo, uno risultava residente in via Torino, l'altra in via dei Vanga... Questa non è prossimità. E non basterà la nuova ordinanza a far cambiare criterio». Anche se con bimbo a fianco.
I bambini nei cortili
Sono invece giunte segnalazioni da alcuni cittadini riguardo di alcuni episodi all'interno dei condomini. «Ci è stato riferito di bambini che correvano in cortile. Abbiamo verificato e risultava che erano controllati da un solo genitore, a turno. Questo, entro certi limiti di tempo può essere tollerato» spiegano al comando. E lo era anche prima dell'ultima ordinanza. A sua volta, il sindaco si è di nuovo sentito col prefetto ieri mattina: «Ho spiegato che mi sembrava una contraddizione combattere tutti da casa contro l'epidemia e poi allargare un poco le maglie, ma mi è stato obiettato che si trattava di andare un po' incontro a chi ha bambini o un anziano in casa e non possiede ne giardino, ne un qualsiasi affaccio. Insisto nel dire che la tolleranza sarà limitata all'accompagnamento all'esterno che sia di breve durata e soprattutto nei pressi». Insomma, il Comune prova a non andare allo scontro, ( come invece sembra voler fare Laives) anche perché non avrebbe gli strumenti giuridici ne da opporre a Provincia e Stato. Tuttavia insiste sul rispetto dei criteri generali: brevità delle uscite, vicinanza e distanze da terzi. E non basterà il bambino a evitare le multe.