Ore di attesa al Pronto soccorso 

Il nipote: «Mia nonna è caduta alle 11.35: alle 7 di sera non è ancora stata visitata»



BOLZANO. «Le infermiere mi continuano a dire che ci vuole un po’ di pazienza e tra un po’ arriverà anche il turno di mia nonna. Io però non ne posso più: siamo qui da stamattina alle 11.35 quando è caduta dal letto e si è fatta male ad una gamba. È arrivata l’ambulanza e in un attimo l’hanno portata al Pronto soccorso dell’ospedale San Maurizio. Sono le sette di sera e non è ancora stata visitata. Le è stato assegnato un codice giallo, ma casi più gravi hanno evidentemente la precedenza. Nessuno sa dirci quanto durerà ancora l’attesa». È lo sfogo amaro del nipote di una donna di 83 anni che, ieri, ha passato la giornata al Pronto soccorso invaso come sempre da pazienti e con il personale, medico ed infermieristico, costretto a fare i salti mortali. «Mia nonna - spiega - abita con me. È invalida al cento per cento ed è una dializzata. Ha un sacco di problemi. Stamattina quando a casa è arrivata l’infermiera del distretto per delle medicazioni l’ha trovata a terra. Era caduta. Sono sette ore che siamo qui: l’hanno messa su una barella e lei continua a lamentarsi per il male. Non mangia da ore. Cosa tutt’altro che secondaria per una donna che pesa 33 chili». Più volte è stata sollecitata l’introduzione del codice argento per dare una corsia preferenziale agli anziani, non è mai stato fatto. Il risultato è che chi finisce al Pronto soccorso, se non è grave, deve attendere ore. Cosa questa pesante per tutti quando si è malati e ancor di più se si è anziani.













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