l’incidente

Orso “venostano” travolto dal treno in Svizzera

L’incidente nel parco dell’Engadina: si tratta di un giovane esemplare maschio di 110 chili



BOLZANO. Non è chiaro se abbia trascorso l’inverno in territorio svizzero o ci sia arrivato nei giorni scorsi, dopo essere uscito dal letargo. Di certo, al momento, c’è solo che un orso - un esemplare maschio di giovane età del peso di 110 chili - è stato ucciso da un treno nella notte tra venerdì e sabato, in Alta Engadina, valle montagnosa nel canton Grigioni, in Svizzera.

Ed è certo anche che il plantigrado ucciso appartenesse alla ormai numerosa comunità che popola il territorio trentino e altoatesino. Si tratterebbe di M32, un giovane esemplare segnalato più volte nell'ultimo periodo in Venosta. L'investimento mortale è avvenuto poco dopo le 23, tra Zernez e S-chanf, come ha riferito l'ufficio grigionese per la caccia e la pesca. la carcassa dell'animale, straziata dal treno e rimasta sui binari, sarà esaminata dall'università di Berna. Il giovane esemplare è verosimilmente l'orso avvistato nell'ultima settimana in diversi posti della Bassa Engadina: era passato da Strada, Tschlin, Seraplana, Sent, Ftan e Susch, in direzione dell'Alta Engadina. Giovedì, il giorno prima della morte, era stato osservato da uno dei guardacaccia in servizio nella zona. Ha investirlo è stato l'ultimo treno della giornata delle Ferrovie Retiche (RhB) e nell’impatto, pur violentissimo, la locomotiva non ha riportato danni.

Già nel maggio del 2012 un orso, denominato M13, era stato investito da un treno nei Grigioni. L'animale era però sopravvissuto allo scontro con l'ultimo convoglio in viaggio tra Scuol (Bassa Engadina) e Klosters (Prettigovia). Ma quello era stato forse l’unico momento fortunato per M13, in Svizzera. Nel febbraio dell’anno successivo, l’animale, considerato problematico dalle autorità, era stato abbattuto in val Poschiavo, solo una decina di giorni dopo il suo risveglio dal letargo. Questa la cronaca. Certa come il fatto che l’orso morto provenisse dal Trentino Alto Adige. «Purtroppo non ci sono dubbi – spiega Claudio Groff, esperto di orso del servizio foreste e fauna della Provincia di Trento – anche perché, in passato, altri esemplari stanziali nella nostra regione, hanno raggiunto la Svizzera. D’altra parte è impossibile pensare che si possa trattare di un orso arrivato fin lì dalla Slovenia: troppo lontano».













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