Ospedale San Maurizio di Bolzano: liste d'attesa di mesi

Bisogna attendere 209 giorni per dermatologia, 153 ad urologia, 147 ad oculistica


Valeria Frangipane


BOLZANO. Visita dermatologica 209 giorni. Reumatologica 160 giorni. Urologica 153 giorni. Oculistica 147 giorni. Fisiatrica 105 giorni. Otorinolaringoiatrica 93 giorni. I dati pubblicati nel sito dell'Asl confermano tempi d'attesa biblici per visite ed esami specialistici (non urgenti) all'ospedale S. Maurizio. La questione non piace a Durnwalder pronto a rivedere le regole della libera professione intramoenia (che permette ai medici di garantire visite a pagamento) nelle specialità ingolfate. «Non voglio che il paziente che paga se la sbrighi in una settimana o addirittura in un giorno e tutti gli altri ad aspettare mesi». Questione supportata da Antonio Frena (Pd), dalla Cgil, dall'Asgb e da Christoph Gufler degli Arbeitnehmer. I dati ufficiali dell'Azienda sanitaria confermano - infatti - tempi di attesa biblici per visite ed esami specialistici non urgenti, soprattutto al San Maurizio. Per prenotare una visita dermatologica si devono attendere 209 giorni. Per una visita reumatologica 160, 153 per quella urologica, 147 per quella oculistica, 118 giorni per una visita ortopedica alla mano, 105 giorni per quella fisiatrica, 93 per l'otorinolaringoiatrica e 72 per la ginecologica. Ma i medici non ci stanno: «La verità è che le visite specialistiche di base non vanno fatte in ospedale ma nei distretti (e cioè sul territorio). Anche noi li abbiamo ma ci siamo riempiti di stupende scatole vuote senza personale per mandarle avanti, apparecchiature e strumentazioni adatte». Altro punto dolente più volte sollevato dal presidente dell'Ordine dei medici, Michele Comberlato, è quello dell'appropriatezza delle prestazioni. Se si vogliono affrontare i problemi delle liste di attesa bisogna agire soprattutto sull'appropriatezza delle richieste e molto meno sulle risorse necessarie per soddisfare tutte le richieste, comprese quelle senza senso che di solito sono la maggioranza (visite di controllo, esami strumentali, check up, etc...). Per Comberlato il problema delle liste non è l'intramoenia «che la politica continua a demonizzare» ma un intero sistema da riorganizzare. E sull'intramoenia interviene con una dura nota il sindacato degli ospedalieri Anaao. «La libera professione fatta in ospedale - tre ore in tutto - non si tocca. L'Alto Adige la permette in orari impossibili (solo il venerdì pomeriggio), contro le 20 di Trento e le 40 del resto d'Italia. Noi chiediamo al direttore generale dell'Asl unica, Andreas Fabi, di aumentare il monte ore fino a 20 ore settimanali, di allargare la tipologia delle prestazioni (comprese quelle chirurgiche) e di darci la possibilità di svolgere l'attività libero professionale allargata presso studi e ambulatori privati in caso di carenza di spazi dedicati». Per l'Anaao «la confusione è notevole». «Ci devono spiegare perché il blocco delle visite a pagamento è avvenuto solo nel Comprensorio di Bolzano con medici risentiti ed utenti allarmati e disorientati e non altrove». E c'è dell'altro. «Sì, Bolzano non paga le ore straordinarie». E poi? «Poi continua a mancare la Riforma del territorio che né assessorato, né Asl hanno predisposto come promesso da Oswald Mayr a Natale 2010. In tutta questa confusione tagliano i posti letto per acuti e non aumentano quelli per post acuti sul territorio mentre per il centro Irccs di Neurorialilitazione che aprirà all'ospedale di Vipiteno i tempi sono rapidissimi. Aspettiamo per domani i dati dello studio Pasdera promessi dopo lunghe insistenze, sperando che siano originali e completi». Non una presa in giro.

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