Osteoporosi, 35mila altoatesini a rischio fratture

Nel solo comprensorio di Bolzano 300 casi gravi all’anno In pochi mesi il 20% di chi si rompe un femore muore


di Davide Pasquali


BOLZANO. Lo chiamano il killer silenzioso e non si tratta di un’iperbole giornalistica. A definire così l’osteoporosi sono il professor Markus Herrmann, primario del Laboratorio centrale di patologia clinica del San Maurizio, e il primario del reparto di geriatria, Albert March. Una patologia sottovalutata, sottodiagnosticata, troppo spesso non curata in modo mirato ma molto più frequente di infarti, cancro alla prostata e al seno. Gli altoatesini a rischio osteoporosi, secondo stime del San Maurizio, sarebbero 30-35 mila. Trecento all’anno i casi gravi di fratture da osteoporosi in anziani nel solo comprensorio sanitario di Bolzano. Numeri importanti, che impongono di reagire. Per questo, oggi e domani a Bolzano si terrà un convegno di caratura internazionale e domani, alla Sparkasse Academy via Cassa di Risparmio 16 si terrà un importante pomeriggio informativo a ingresso libero, per i bolzanini che volessero saperne di più.

Ma cos’è l’osteoporosi? Si tratta di una malattia caratterizzata da perdita di massa ossea e danneggiamento della microarchitettura ossea. Tradotto, la struttura ossea non è più piena bensì diventa sempre più spugnosa col passare del tempo. Le conseguenze? Si riduce la resistenza delle ossa e aumenta la loro fragilità. Per questo, si verificano fratture che di norma riguardano vertebre (14%), anca (19%) e polso (20%). Le fratture alle vertebre sono le più ricorrenti, causano dolore e deformità, aumentano il rischio di successive fratture e pure il rischio di morte. Le fratture della testa del femore sono le più tremende: entro un anno dalla frattura il 20% dei pazienti muore, il 50% necessita di cure assistenziali, il 50%, anche a seguito di operazioni chirurgiche eseguite a regola d’arte, non recupera completamente la mobilità. In Europa, sono affetti da osteoporosi 5,6 milioni di uomini e 22 milioni di donne. Gli italiani affetti da osteoporosi sono 800 mila uomini e 3,1 milioni di donne. In Europa, muoiono a causa dell’osteoporosi 42.800 persone all’anno. Dal 2010 al 2015 le fratture all’anca sono cresciute del 41% negli uomini, del 29% nelle donne. Spaventoso il carico finanziario a livello comunitario: 37 miliardi di euro l’anno. L’osteoporosi è una delle malattie più comuni dell’invecchiamento. Le fratture osteoporotiche ricorrono con maggiore frequenza rispetto ad altre patologie legate all’invecchiamento, come infarto o carcinoma mammario. È una tipica malattia dell’invecchiamento, con crescita esponenziale del tasso di fratture a partire dai 50 anni di età. È però fortemente sottodiagnosticata anche dagli stessi medici. Solo il 50% di tutte le fratture osteoporotiche vengono diagnosticate, solo il 30-60% dei pazienti affetti da osteoporosi vengono trattati. Ma, questa la cosa buona, sono disponibili terapie efficaci. Di fondamentale importanza la prevenzione: sport, alimentazione corretta, adeguata esposizione solare (non troppo ma neppure troppo poco).

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