Palais Campofranco slitta, niente riapertura a Natale 

Piazza Walther. Per il cantiere ritardo di circa sei mesi, tutta colpa del Covid e del lento riavvio Lavori fino a Pasqua 2021. Intanto il Città non riparte prima dell’autunno. E i new jersey restano



Bolzano. Piazza Walther corre ai ripari. Intanto sulle testimonianze meno impattanti del suo degrado. Ad esempio, ieri, è stata chiusa e messa in sicurezza la centralina elettrica che, fino a poche ore prima, faceva pendere i propri fili dalle prese. In vista. E i jersey? "Tocca alla prefettura, visto che la loro presenza è configurata nella prevenzione al terrorismo,- spiega un sindaco molto contrariato per i vandalismi nella parte sud della piazza - toglierli o meno. Ho scritto quattro lettere chiedendo lumi. Per ora mi hanno risposto che il cemento resta dov'è". Ma poi ci sono i segni più visibili. Campofranco, ad esempio. "Quella copertura, francamente non estetica, la consideriamo provvisoria. Sarà sostituita" promette Michael Kompatscher, il project manager dell'impresa chiamato lo scorso anno dal conte Georg Kuenburg. Ma la questione non riguarda solo i tessuti di cantiere. E' che tutta la riqualificazione è stata rallentata di almeno sei mesi. Doveva essere consegnato entro dicembre il Palais ridisegnato, con probabilmente anche il cortile interno da riassegnare al mercatino. Invece no. "Puntiamo alla prossima primavera" dicono alla direzione di progetto. La ragione? Si sono sovrapposte alcune criticità. La prima legata all'individuazione del gestore del ristorante sul terrazzo neobarocco che guarda duomo e piazza. Ci sono state settimane di intense trattative e di messe a punto. Poi la necessità di verificare, prima di definire tutti gli spazi interni ed esterni, la tipologia di gestione e merceologica del piccolo centro commerciale nel sottosuolo, tutt'intorno al Gingko Biloba. Infine il Covid. Quest'ultima emergenza ha prodotto un ritardo ulteriore anche rispetto a quello preventivabile nella fase 1 della pandemia: il fatto che l'imprenditore in entrata per la gestione del ristorante vuole verificare il contesto economico complessivo nella fase 2 e 3 prima di avviare l'attività. In sostanza: tutto è stato ritardato di almeno sei mesi. Fatti due conti, i lavori a Campofranco incideranno sulla piazza ben oltre il 2020 per giungere a conclusione non prima della prossima Pasqua 2021. Anche i probabili gestori del secondo ristorante-bistrot del Palais, posizionato nell'altra ala del cortile, quella che poggia su vicolo Parrocchia, si predispongono ad entrare nella nuova attività a marzo 2021. Poi c'è il "Città". Qui le questioni si complicano. Perchè la sua riapertura, parziale o totale che sia, si muove su due piani paralleli. Il nuovo gruppo imprenditoriale che subentrerà alla famiglia D'Onofrio ha come orizzonte il prossimo autunno: a fine settembre si apriranno le buste per il bando generale di conduzione hotel-bar e, quindi, saranno necessari ancora alcuni mesi prima della ripresa effettiva, tra arredamento e ristrutturazione interna. Poi c'è l'altro piano, quello del "mini-bando" per l'uso degli spazi esterni da affidare ad un operatore che già si muove nei pressi, magari in un bar vicino allo stesso "Città". Ebbene, anche in questo caso questo "concorso" è in ritardo anche per via del fatto che lo sgombero interno dell'hotel non è stato ancora completato. Ovvio che l'appetibilità di un plateatico privo di un appoggio operativo a ridosso dei tavolini è consistente se il bando giunge nei mesi estivi, meno se si concretizzasse fuori stagione. "Stiamo accelerando" si giustificano in Comune. Candidati? Non troppi. Sicuramente alcuni gestori di bar della piazza. Probabilmente anche il proprietario di "Italia& Amore", i cui locali sono proprio sul retro del "Città" e che potrebbe finalmente aprirsi alla piazza. Infine le bici. E' nei cassetti un piano di riordino complessivo, tra nuovi stalli e griglie, per tutto il quadrante che parte da via Leonardo da Vinci per arrivare in piazza del Grano e ai Portici. Si attendono le verifiche sui costi e la condivisione con le associazioni dei commercianti. Ma l'estate incombe. P.CA













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