Park Resia, lavori bloccati: c’è amianto nel terreno

Preoccupati i residenti: gli operai non hanno coperto l’intera area interessata. La ditta rassicura: solo resti di vecchi tubi e onduline, prese tutte le precauzioni


di Davide Pasquali


BOLZANO. C’è preoccupazione in cima a via Resia, poco prima del ponte, dove all’inizio della settimana è stato avviato il cantiere per la costruzione di un parcheggio interrato: i lavori sono stati interrotti quasi subito perché sarebbero stati rinvenuti dei resti di cemento amianto. Il terreno scavato è stato coperto, ma non interamente, motivo per cui i residenti nelle vicinanze dello scavo, assai preoccupati, ieri si sono attivati con varie autorità, comunali e provinciali.

Conferma i fatti l’amministratore del condominio, nel cui cortile si è scavato: «Sì, c’è amianto; ma la ditta mi ha rassicurato: solo dei pezzi piccoli. E sono state prese tutte le precauzioni del caso».

«Siamo preoccupati», tagliava corto ieri pomeriggio un dirimpettaio, Roberto Bissaro. «Abbiamo capito che qualcosa non andava, perché hanno iniziato i lavori l’altroieri e poi, ieri, si sono fermati. Poi hanno coperto tutto con dei teli di plastica e l’area è stata transennata». Alla richiesta di informazioni, gli operai hanno risposto: «Abbiamo trovato dell’amianto, adesso si dovrà bonificare». I timori, da parte dei vicini, non mancano, anche perché «non è stata coperta l’intera area di scavo, ma soltanto una parte».

Ieri si sono contattati polizia municipale, Appa, Comune. «Ma per ora, a parte un vigile gentile, che ha segnalato in municipio, non si sono visti controlli».

L’amministratore del condominio, l’architetto Fausto Santoni, chiarisce: «È vero, il capocantiere mi ha contattato per farmi sapere che sono stati rinvenuti dei pezzi di amianto, di 5 o 10 centimetri. Dovrebbe trattarsi di resti di vecchie tubazioni e di onduline. Non mi è sembrato molto preoccupato e, comunque, mi ha rassicurato: sono state messe in atto tutte le procedure previste in questi casi, per la messa in sicurezza e per il successivo smaltimento». L’architetto precisa inoltre: «Circa 50 anni fa, nel 1959-60, un anno dopo la realizzazione dell’edificio, costruito più alto della strada, si coprì lo spiazzo per alzarlo a livello. Lo avranno riempito, come si faceva ai tempi, con materiale residuo di qualche demolizione. Cinque o dieci anni fa, non si sarebbero prese tutte queste precauzioni, si sarebbero semplicemente rimossi i pezzi, portandoli via...»













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