Parte la corsa a sindaco Caramaschi verso il bis 

Al giro di boa dei due anni, sta pensando seriamente ad un secondo mandato «I bolzanini mi fermano per strada, per dirmi di andare avanti e non mollare»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Quando nel 2016, a sorpresa, si era autocandidato alla poltrona di sindaco, Renzo Caramaschi, 72 anni, aveva giurato che avrebbe fatto un unico mandato. «Quattro anni, non resterò neppure un giorno in più. Dalla primavera del 2020 tornerò nel mio buen retiro in Valle Aurina, per andare in montagna e scrivere libri».

Oggi, superato il giro di boa dei primi due anni, le antiche certezze cominciano a vacillare. Il nuovo ruolo - lo ammette - gli piace, nonostante l’impegno sia totale: alle 6 è in piedi, alle 7 ha sentito le prime rassegne stampa e si è arrabbiato; andando a prendere l’autobus in via Roen, tempesta di telefonate funzionari e assessori per sollecitare pratiche, segnalare cose che non vanno, lamentarsi per i ritardi della burocrazia.

Il sabato e la domenica sono in genere dedicati a cerimonie, convegni, inaugurazione. La casa in Valle Aurina la vede ormai solo attraverso la webcame: «Quest’inverno ci sono andato solo un giorno».

Ciononostante a chi gli chiede se si ricandiderà nella primavera del 2020, Caramaschi non dice più: «Allo scadere del mandato, lascio». Oggi è molto più possibilista: «Ci penso. Sono innamorato di questa città rimasta bloccata per troppo tempo. La gente mi ferma per strada e mi invita a non mollare. Le signore poi dicono che sono più bello dal vivo che in televisione».

Tradotto significa: faccio un secondo mandato, per portare a termine quello che ho iniziato. Ovvero riqualificazione dell’areale ferroviario, tram, rivoluzione viabilistica a Bolzano sud.

Ormai se ne sta facendo una ragione anche l’assessore Sandro Repetto che, nel 2016, per pochi voti aveva perso le primarie del centrosinistra proprio con Caramaschi, l’ex city manager. Anche lui è convinto che il sindaco farà il bis: «Per portare a termine i progetti messi in cantiere, quattro anni non bastano».

In effetti, in questi due anni, il sindaco ha cercato di rivendicare per il capoluogo più attenzione, in termini di finanziamenti, da parte della Provincia da sempre generosa con gli altri Comuni ed avara con Bolzano.

Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha risposto al pressing promettendo, tra le altre cose, il tram per il 2025 e il trasferimento dell’autostrada sotto la montagna.

Però siamo nell’anno delle elezioni, dove le promesse si sprecano. Bisognerà vedere se agli impegni verbali, seguiranno a breve le delibere con i fondi. Solo così, nel secondo mandato, Caramaschi potrà inaugurare le opere tante volte promesse da Palazzo Widmann anche ai suoi predecessori e mai realizzate.













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