Partita la bonifica dei due capannoni in via Marconi

La ditta Risana sta smantellando le coperture in Eternit L’area è stata isolata e l’opera si concluderà in queste ore


di Umberto Principe


BRESSANONE. La paura se ne sta andando. Smontata pezzo dopo pezzo e portata via da uomini in tuta bianca. È iniziata ufficialmente lunedì, infatti, la rimozione delle coperture in Eternit dei due capannoni di via Marconi. Una bonifica richiesta da tempo e a gran voce dai residenti delle abitazioni vicine alle strutture ormai dismesse della ditta Dabringer che, particolare tutt’altro che secondario, si trovano a pochi metri da una scuola materna di lingua tedesca. Proprio la presenza dei bambini ha convinto il Comune ha posticipare i lavori a dopo la chiusura dell’anno scolastico. Lo smantellamento della vecchia copertura in amianto è stato affidato all'impresa specializzata Risana S.r.l. con la coordinazione dell'ingegnere comunale Josef Höllrigl. Le operazioni, salvo imprevisti, dovrebbero concludersi proprio in queste ore. Nel frattempo, per ridurre al massimo i rischi, lunedì pomeriggio sono stati chiusi i cancelli del parco giochi, proprio di fronte ai capannoni, e sulle porte delle abitazioni comprese in un vasto raggio sono stati affissi degli avvisi con i consigli da seguire durante la bonifica. Semplici avvertenze come quella di tenere chiuse le finestre, di non stendere indumenti sui balconi, di non intrattenersi nella zona di lavoro, di non entare e non fumare all'interno dell’area chiaramente delimitata dalla ditta.

Nelle scorse settimane, oltre alle preoccupazioni dei residenti, più volte affidate anche alle pagine del nostro giornale, avevano fatto discutere anche le modalità scelte per eliminare il pericolo che, proprio al momento della rimozione, dalle vecchie coperture in eternit si potessero staccare le micidiali particelle. Pio Zocchi, noto per le sue battaglie contro gli elettrodotti, ma anche esperto del settore edilizio visto che da oltre 40 anni si occupa di costruzioni e ristrutturazioni, era intervenuto per auspicare che, per risolvere la situazione, non si procedesse con la demolizione delle strutture, ma piuttosto con l’incapsulamento. zocchi s’era detto anche convinto che i tetti non rappresentavano alcun pericolo per i residenti della zona, ma che proprio un loro smantellamento, con la probabile creazione di polveri, avrebbe potuto creare dei rischi.

L’amministrazione, però, dopo aver rassicurato tutti sull’assoluta sicurezza del sistema scelto per la bonifica, nei giorni scorsi ha dato il via alle operazioni. L’altra settimana gli operai specializzati della Risana hanno predisposto impalcature, teli e recinzioni. Poi l’inizio dei lavori, con gli abitanti ad osservare con il fiato sospeso (questa volta in senso letterale) i movimenti degli operai specializzati. Tra poche ore, l’incubo sarà finito.

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