traffico e ambiente

Passi dolomitici, Sella «chiuso» nove giorni con musica e chef stellati

Si parte il 5 luglio con il «Re degli Ottomila» Messner come testimonial. Da Gardena e Fassa bus ogni 15 minuti. «Taste tour» in sei rifugi e concerti


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Per gli ambientalisti è (ancora) poco mentre per gli esercenti che lavorano sui Passi è troppo: la verità è che dopo oltre 15 anni di discussioni improduttive Bolzano e Trento sono riuscite (finalmente) a mettersi d’accordo e a proporre per l’alta stagione - 9 mercoledì a luglio e agosto - la chiusura del Sella dalle 9 alle 16. Saranno giornate a emissioni zero - già ribatezzate #DolomitiVives - nelle quali si punterà anche sull’alta gastronomia degli chef stellati, sulla musica ma anche su un nuovo modo di concepire e vivere la montagna con il «Re degli Ottomila» Reinhold Messner come testimonial.

Potenziati anche i bus con un duplice collegamento da Plan de Gralba a Passo Sella e da Pian de Schiavanei al Passo Sella ogni 15 minuti oltre alla linea dorsale da Corvara a Passo Sella a Canazei e viceversa (a cadenza oraria). Le polemiche con il Veneto sono rimaste sotto traccia e a stemperare i toni ci ha pensato l’assessore trentino Mauro Gilmozzi: «Chiariamo subito che i nostri vicini, a casa loro, potranno sempre fare ciò che vogliono. Non vorrei che mandassero le forze dell’ordine a presidiare il confine...».

Sulla chiusura dei passi - lo ricordiamo - Alto Adige e Trentino hanno promosso una campagna mirata. L’assessore bolzanino Florian Musser assicura «che questo è solo l’inizio: vogliamo partire dal Sella per estendere l’iniziativa ad altri passi». Per il collega Richard Theiner è una goccia nel mare, ma bisognava iniziare. «Sui passi dolomitici transitano ogni anno 1,2 milioni di veicoli e con la chiusura un giorno a settimana - ha detto l'assessore all'ambiente - diamo un segnale importante, ma non sufficiente». La speranza, sottolinea Andrea Weiss, direttore dell’Apt val di Fassa, è che si possano finalmente gustare al meglio le Dolomiti. «Già 5 mila persone sarebbero un successo pieno. Vogliamo trasmettere un nuovo modo di vivere la montagna: ci aiuteranno anche la buona cucina e i concerti. Ma senza grandi impianti di amplificazione».

I «picchi» di traffico. In alta stagione, solo da Ortisei, partono 9 bus da 50 persone al giorno in direzione dei Passi. Più 2.300 auto private. «Il picco è di 453 auto l’ora- assicura Mussner - ed è evidente che qualcosa bisognava fare per contrastare questo fenomeno. La montagna è una ricchezza di tutti e possiamo godercela al meglio sfruttando anche gli impianti di risalita».

I mezzi pubblici. Prevista l’intensificazione dei collegamenti in bus tra la val di Fassa e val Gardena. Due linee create appositamente saranno attive durante i «mercoledì a emissioni zero». Si potrà salire in quota da Plan de Gralba a Passo Sella e da Pian de Schiavanei al Passo Sella ogni 15 minuti e, con cadenza oraria, sarà collegata la linea dorsale da Corvara a Passo Sella a Canazei e viceversa. Mussner ha spiegato che sono stati previsti interventi legati alla sicurezza, come l'adeguamento di una piazzola per l'inversione di marcia dei bus e, nei pressi dell'incrocio Miramonti, anche per le auto. Previsto anche un semaforo sul versante gardenese. «Nel nostro piano della mobilità puntiamo sull'uso di bus a basse emissioni, bici o auto elettriche», ha sottolineato l’assessore gardenese.

Il «Taste tour» nei rifugi. Ogni mercoledì, a luglio e agosto, si svolgeranno eventi di contorno proposti dalle organizzazioni turistiche con l'obiettivo di far vivere la montagna con i cinque i sensi. Previsti un «Taste tour» con piatti locali preparati da chef stellati in 6 rifugi alpini, escursioni guidate, incontri con personalità della zona dolomitica (Messner, ma non solo) e concerti. Sarà realizzato un laboratorio permanente della Fondazione Unesco Dolomiti e del Muse di Trento sulla storia e sulle particolarità delle Dolomiti. A breve sarà allestita una pagina internet dedicata a #DolomitesVives.

L’impegno per il futuro. «La cosa davvero importante - ha concluso Theiner- è proseguire con il monitoraggio sul territorio affinché, dopo la fase pilota, si possa fare un’analisi dei risultati e pianificare i passi successivi con i dati alla mano». Resta da capire, nel frattempo, se il Veneto deciderà di collaborare o meno.













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