Passo Resia: si attende di capire se i profughi verranno bloccati

Il sindaco Noggler: «Per ora al confine non si è mosso nulla Abbiamo comunque individuato le aree per i container»


di Ezio Danieli


CURON VENOSTA. Il blocco delle frontiere austriache per arginare l'immigrazione di profughi è una questione quanto meno europea, ma la ricaduta immediata è sulle piccole realtà che si trovano a gestire una situazione davvero ingovernabile. E il rischio è che tutto si trasformi poi in una guerra tra poveri. Fino ad oggi si è parlato quasi solo ed esclusivamente del Brennero, in quanto valico più comodo e più pratico per le ondate di disperati arrivati in Italia e diretti verso il centro e nord Europa. O al massimo di Prato alla Drava.

È però inevitabile che non saranno i recinti a fermare la pressione di un numero sempre crescente di persone in fuga dai loro Paesi. I primi a tremare sono i territori a ridosso delle altre "porte" verso il centro Europa. Fra questi c'è anche Curon in alta Venosta sul cui territorio c'è il confine di Stato di Resia. Heinrich Noggler è il sindaco di Curon Venosta: «Noi siamo pronti ed aspettiamo ordini dalla Provincia. Ho partecipato a diversi incontri ma di preciso non so ancora niente. Tutto dipende dalla decisione dell'Austria: avevano detto che il blocco delle frontiere sarebbe entrato in funzione per Pasqua. Non è più così. Stiamo aspettando comunicazioni ufficiali dalla Provincia».

Ci sarà la necessità di sistemare almeno un paio di container... «Anche di questo abbiamo parlato a Bolzano in uno dei tanti incontri. Ma il compito dei container non spetta a noi che invece abbiamo già indicato i luoghi dove poterli sistemare», spiega il sindaco. Il blocco di Resia rischia di avere pesanti conseguenze anche per Curon... «È una delle preoccupazioni più evidenti del Comune dove vi sono oltre 150 pendolari che ogni giorno lavorano oltre confine; poi vi sono ditte artigianali che si spostano con regolarità verso l'Austria per i loro affari. C'è anche da considerare il collegamento fra le località sciistiche di Italia ed Austria che è svolto attualmente da un servizio affidato ad un pullman. D'accordo che ormai la stagione dello sci va verso la conclusione ma il servizio dell'autobus transfrontaliero potrebbe continuare anche per favorire gli escursionisti locali ed esteri durante i mesi caldi. Vi saranno complicazioni, indubbiamente, per i lavoratori pendolari, per le ditte commerciali, per lo stesso settore turistico. Queste preoccupazioni, che in paese vi sono, le faccio mie. Ma oltre a farle presenti non posso fare altro perché chi decide è la Provincia sulla base delle scelte che verranno fatte dal governo austriaco. Resia e Curon Venosta non hanno la possibilità di fare altro che accettare i vari provvedimenti», ancora Noggler.

Al valico italo-austriaco transitano, in media 5 mila veicoli al giorno. Che aumentano sensibilmente nei mesi estivi quando i turisti scelgono Resia per raggiungere Merano ed il lago di Garda per trascorrervi le loro vacanze. «Le conseguenze per il settore turistico a causa dell'eventuale blocco della frontiera di Resia - conclude il sindaco di Curon - è un altro cruccio. Gli operatori del settore temono una serie di guai a raffica che potrebbe ripercuotersi su tutta la val Venosta», chiude il primo cittadino di Curon.













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