Pediatri: la Provincia boccia Roma

Zerzer: «Sbagliato mandare i bambini sopra i 6 anni dal medico di base»



BOLZANO. «Non mi pare una scelta azzeccata quella di affidare i bambini sopra i sei anni non più al pediatra ma al medico di medicina generale. Il sistema che abbiamo messo in piedi in Alto Adige funziona bene e non ha senso cambiarlo». Florian Zerzer, capo Dipartimento assessorato alla sanità, boccia una delle proposte contenute nella bozza nazionale di "Riordino delle cure primarie" circolata in vista del nuovo "Patto per la salute", che sarà varato entro aprile. E sulla bozza intanto è scoppiato un caso. Zerzer spiega che considerare i bambini come dei piccoli adulti, in campo sanitario, non ha alcun senso. «Si tratta di una scelta alquanto discutibile che l'Alto Adige cercherà in tutti i modi di fronteggiare. Scelta osteggiata dal buonsenso e dagli stessi genitori che si affidano in gran parte al pediatra fino a 16 anni e poi non mi sembra il caso di affidare altro lavoro ai medici di medicina generale che con i malati cronici hanno già il loro bel daffare». I pediatri di libera scelta in provincia di Bolzano solo una cinquantina in tutto ed offrono una copertura quasi totale. «Certo, ce ne servirebbero di più sia sul territorio che in ospedale ma è sempre più difficile trovare specializzati». Ma il pediatra riesce a rispondere alle esigenze del piccolo paziente? «In linea generale sì. Ma molto è perfettibile». Massimo Perini - pediatra di libera scelta a Bolzano - spiega che il pediatra nelle città è disponibile dalle 8 del mattino fino alle 20 di sera e poi stop. E stop anche il sabato e la domenica. Ma cosa fa un genitore se il bimbo sta male la sera tardi? «Lo porta al Pronto soccorso dell'ospedale che manda il piccolo subito in Pediatria dove c'è sempre un medico». E cosa succede nel week end? «Anni fa, primi in Italia, abbiamo creato all'ospedale un ambulatorio di continuità assistenziale pediatrica che vedeva lavorare fianco a fianco ospedalieri e pediatri di libera scelta che da novembre però ci è stato scippato». In che senso? «Noi avevamo chiesto all'Asl di avere un'infermiera sempre a disposizione ma ce l'hanno negata ed alla fine, di fronte alle nostre lamentele, hanno preferito rivolgersi a medici pagati a gettone che arrivano da Padova e da Verona». Avete protestato? «Certo che l'abbiamo fatto». E Zerzer cosa vi ha detto? «Non ha mai capito il perché di questa decisione». Intanto sull'ipotesi di ridimensionamento dell'assistenza pediatrica di base scatta lo scaricabarile. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, dice che «si tratta del pensiero di alcuni tecnici regionali». Ma i tecnici smentiscono che sia farina del loro sacco.













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