IL CASO

Pedofilo bolzanino arrestato a Rovereto

Avrebbe adescato un ragazzino di 13 anni sul web e con sms per poi abusarne. In manette anche altri due uomini



BOLZANO. Vista la delicatezza del caso gli inquirenti non hanno lasciato trapelare quasi nulla; hanno però confermato che un bolzanino, pare di mezza età, è finito in carcere su ordinanza di custodia cautelare del giudice delle indagini preliminari di Rovereto. L’accusa fa riferimento a presunti atti di pedofilia. Assieme al bolzanino sono finiti in cella altre due persone accusate dello stesso reato: si tratta di un uomo di Trento e di un roveretano.

Il capo d’imputazione fa riferimento all’articolo 609 quater del codice penale che sanziona atti sessuali con soggetti di età inferiore ai 14 anni. Nel caso in questione la parte lesa è un tredicenne che sarebbe entrato in contatto con i suoi aguzzini attraverso i canali web. Ad accorgersi di quanto stava accadendo è stata la madre preoccupata per un inspiegabile cambiamento comportamentale del ragazzino. La donna ha così controllato il telefonino del figlio e si è accorta di alcuni messaggi sms da persone che non aveva mai conosciuto e che non rientravano nel giro di amicizie adolescenziali del figlio. La madre del piccolo non ha compiuto l’errore di sottovalutare i messaggini recuperati e ha deciso di rivolgersi alla polizia che ha avviato gli accertamenti del caso. E dagli uomini della polizia postale sono arrivati le prime conferme. In primo luogo è stato appurato che i messaggini erano inviati da persone adulte che certo non potevano condividere interessi con un bambino di 13 anni; in secondo luogo è emerso che oltre ai contatti virtuali i tre presunti pedofili (che avrebbero agito separatamente e non si conoscono tra di loro) avrebbero avuto anche un paio di contatti reali con il bambino. Di qui l’immediata denuncia alla Procura della Repubblica di Rovereto che in pochi giorni ha chiesto la custodia cautelare in carcere poi disposta dal giudice delle indagini preliminari Monica Izzo. La posizione processuale del bolzanino è decisamente delicata anche perchè qualora si ritengano provati gli atti sessuali con un ragazzino di età inferiore ai 14 anni per il nostro codice penale il reato è già conclamato in quanto l’eventuale consenso del ragazzino non viene, giustamente, neppure preso in considerazione vista l’incapacità di un bambino di rendersi conto della situazione. Vista la pericolosità sociale ed il pericolo di reiterazione del reato, i tre presunti pedofili (compreso dunque il bolzanino) per il momento restano in carcere. Probabile il ricorso al tribunale del riesame.

(ma.be.)

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