BOLZANO. Sono 46.850 i lavoratori residenti in Trentino-Alto Adige - esclusivamente però del settore privato - che a breve riceveranno a casa una busta arancione con le informazioni sul loro futuro previdenziale: data di pensionamento - calcolata però con le regole attuali; simulazione dell’importo mensile erogato dall’Inps; simulazione della pensione complementare mensile erogata dall’eventuale fondo pensione regionale di appartenenza. L'operazione è resa possibile da un accordo stipulato tra la Regione e l'Inps, firmato ieri mattina a palazzo Widmann da Arno Kompatscher e Tito Boeri. «Un’intesa - così commentano i presidenti di Regione e Inps - che permetterà di migliorare ulteriormente la cultura previdenziale dei lavoratori».

A livello nazionale l’Inps ha avviato un’iniziativa che prevede l’invio di una busta arancione per mettere al corrente i lavoratori del proprio futuro pensionistico. «Noi ha detto Kompatscher - siamo ai vertici nazionali per quanto riguarda l’adesione dei lavoratori a forme di previdenza complementare. L'accordo con l’Inps ci dà la possibilità di essere i primi in Italia ad offrire, tramite Pensplan, un servizio in più ai lavoratori del settore privato che aderiscono ai programmi di previdenza complementare».

Si tratta di «un’operazione molto importante, anche delicata, se vogliamo, perché alcuni lavoratori rimarranno forse sorpresi o delusi da quello che leggeranno. Ma il fatto positivo è che la conoscenza della situazione permetterà a tutti di non farsi trovare impreparati e, se lo riterranno necessario, di attuare dei correttivi».

«L’iniziativa ora avviata con la Regione arricchisce ulteriormente il contenuto informativo della busta arancione», ha dichiarato ieri il presidente dell’Inps, Tito Boeri. Consentirà ai lavoratori trentini e altoatesini di avere un quadro più completo della loro situazione previdenziale, perché integrerà le informazioni sul primo pilastro con quelle del secondo pilastro. «Questo contribuirà a migliorare la cultura previdenziale dei lavoratori altoatesini, a permettere loro di meglio pianificare il proprio futuro».

In materia di pensione complementare la Regione Trentino Alto Adige riveste da molti anni un ruolo pionieristico. «Grazie all'opera di sensibilizzazione fatta da Regione e Pensplan - ha sottolineato l'assessore regionale Violetta Plotegher - in Alto Adige e Trentino abbiamo il doppio di lavoratori che aderiscono a fondi pensione rispetto al resto d'Italia».

Ma come sono stati scelti i 46.850 lavoratori che riceveranno la busta arancione, numero pari a meno di un terzo degli oltre 190.000 iscritti a fondi convenzionati con Pensplan?

«Si tratta di persone - hanno spiegato l'assessore e il presidente Kompatscher - che lavorano come dipendenti nel settore privato, che non hanno un accesso ai servizi digitali dell’Inps, che sono residenti in Trentino Alto Adige e che non abbiano una situazione pensionistica troppo complessa con versamenti in diverse casse pensionistiche e ricongiungimenti di periodi lavorativi».

Presidente e assessore, infine, hanno tenuto a sottolineare a più riprese che «tutti i cittadini della Regione e non solo coloro che aderiscono ai fondi pensione possono comunque ottenere una consulenza gratuita prendendo appuntamento in uno degli oltre cento Pensplan Infopoint». Uno degli elementi di successo del sistema, ha concluso Plotegher, «è proprio questa diffusione sul territorio. La busta arancione è un modo per dire ai cittadini: la Regione c'è e sostiene con forza il sistema di previdenza complementare come forma di sussidiarietà sociale».

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