Pensioni, le donne “incassano” un terzo in meno 

Lo studio dell’Astat. In Alto Adige gli uomini costituiscono il 47% dei beneficiari ma a loro spetta il 57% del totale dei trattamenti pensionistici In media ad un uomo vanno quasi 23 mila euro l’anno, a una donna poco più di 15 mila. Le pensioni costituiscono il 10% del Pil provinciale


Davide Pasquali


Bolzano. Si chiama gender gap e purtroppo resiste anche in Alto Adige, pure nel settore pensionistico. È uno dei risultati dell’analisi dell’istituto provinciale di statistica sulle pensioni degli altoatesini nell’ultimo anno disponibile.

Donne, sempre sotto

Nel 2017 le donne, che in Alto Adige rappresentano il 52,9% dei beneficiari totali di pensioni, ricevono nel complesso solo il 43,0% del totale dei redditi da pensione della provincia di Bolzano. Gli uomini, che costituiscono il 47,1% dei pensionati, percepiscono invece il 57,0% dei redditi da pensione complessivi. L’analisi per genere evidenzia forti divari nei redditi medi da pensione. Nel 2017 il reddito medio da pensione di un uomo è pari a 22.722 euro. Quello di una donna è pari a 15.275 euro. Partendo da questi valori deriva un Gender Gap pensionistico pari al 32,8%. Detto in altre parole, fatto cento il reddito da pensione di un uomo altoatesino, una pensionata percepisce mediamente il 32,8% in meno. Questo rappresenta un divario molto più forte di quanto non sia quello sui salari (pari al 17,2% nel 2017). Il divario di genere nelle pensioni è anche il risultato del fatto che le donne nella loro carriera hanno lavorato meno ore e/o anni, ricevendo salari più bassi e versando meno contributi.

Quadro di sintesi

Nel 2017 sono stati erogati 170.244 trattamenti pensionistici a 126.177 pensionati. Ciò corrisponde a un aumento dello 0,4% e dello 0,6% rispetto all’anno precedente. L’importo complessivo di tutte le prestazioni da pensioni ammonta a 2.370 milioni di euro e registra, in termini nominali, un incremento pari al 3,3% rispetto al 2016. La differenza tra il numero delle prestazioni e il numero dei beneficiari si spiega col fatto che un singolo soggetto può percepire più pensioni cumulate. Per il medesimo motivo anche l’importo medio annuo dei trattamenti pensionistici, corrispondente a 13.920 euro (+1,1% rispetto al 2016 al netto dell’inflazione), risulta essere inferiore all’ammontare medio del reddito da pensioni per beneficiario, che si attesta sui 18.781 euro (+0,9% al netto dell’inflazione). Poiché il valore medio può essere notevolmente influenzato dai valori estremi presenti nella distribuzione, risulta utile analizzare la mediana. Considerando le singole prestazioni pensionistiche la mediana è pari a 9.467 euro annui (+2,2% reale in confronto al 2016). Considerando invece i beneficiari, la metà ottiene un reddito da pensione entro i 15.805 euro (+0,8% reale), mentre l’altra metà ottiene un reddito da pensione superiore.

I trattamenti pensionistici

Nel decennio 2008-2017 l’importo nominale complessivo delle pensioni erogate è aumentato costantemente. Se nel 2008 questo ammontava ancora a 1.862 milioni di euro, nel 2017 tale spesa risulta essere di 2.370 milioni. Nei dieci anni passati l’importo complessivo nominale è aumentato del 27,3%, con un tasso medio annuo di crescita del 2,7%. Rispetto all’anno precedente l’importo complessivo erogato nel 2017 è aumentato del 3,3%. L’evoluzione del numero delle prestazioni pensionistiche mostra un quadro differente. Nel decennio 2008-2017, questo valore è diminuito leggermente (-1,7%). A partire dal 2011 si registra un trend decrescente del numero complessivo di prestazioni pensionistiche. Nel 2017 il numero di pensioni erogate segna una crescita dello 0,4% rispetto all’anno precedente.

Quota delle pensioni sul Pil

I trattamenti pensionistici e i redditi derivanti hanno un impatto rilevante sul sistema economico provinciale. Nel 2017 la quota delle pensioni sul PIL ammonta al 10,6%. La quota della spesa per pensioni sul prodotto interno lordo provinciale (PIL) è rimasta pressoché stabile, per tutto il decennio 2008- 2017, sopra la soglia del 10%, mentre in particolare tra gli anni 2008 e 2009 sono stati registrati leggeri aumenti. In questo periodo si è verificato il maggior aumento degli importi complessivi erogati e contemporaneamente una minore crescita del prodotto interno lordo.

Bolzanini più ricchi

Considerando il reddito mediano da pensione sulla base della comunità comprensoriale di residenza del beneficiario, si nota come l’ammontare dei redditi da pensione non sia distribuito uniformemente tra i vari territori. L’importo mediano più elevato si registra a Bolzano, con 19.573 euro. Nelle comunità comprensoriali Val Venosta e Salto-Sciliar i pensionati si devono accontentare d’importi notevolmente inferiori (rispettivamente 13.647 e 14.076 euro). Nelle restanti comunità comprensoriali il reddito mediano da pensione oscilla tra i 15.311 e i 16.203 euro, risultando pertanto più equilibrato. Anche la mediana provinciale, pari a 15.805 euro, si colloca a questo livello. Gli estremi della distribuzione registrati in Val Venosta da un lato e a Bolzano dall’altro, si controbilanciano.













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