Per il rilancio della Plose via al «progetto rifugi»

Il Comune vuol potenziare i punti di ristoro lungo i sentieri e le piste da sci Verrà ricostruita Baita Monte Fana e una nuova struttura servirà la Trametsch


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Non solo alberghi e posti letto, ma anche rifugi e punti di ristoro sulle piste o lungo i sentieri. Il sindaco Peter Brunner punta al rilancio della Plose con strutture tipiche da rimodernare o lanciare, che siano adiacenti alle piste da sci o lungo i sentieri della montagna.

L’esigenza è emersa nella recente assemblea civica nelle sale del Forum e sono stati già selezionati tre progetti da realizzare. Uno riguarda la Baita Monte Fana "Pfannspitzhütte" a quota 2480 metri sul monte Fana, gestita dall'oste "Ossi" e specializzata in piatti italiani e sudtirolesi. La struttura offre un panorama molto suggestivo ed è proprio a ridosso degli impianti di risalita e delle piste da sci, quindi facilmente raggiungibile. I gestori pensano a una sua risistemazione completa. "La baita sarà abbattuta e ricostruita più grane- spiega Brunner - perché è vecchia e piccola, quindi non può più sopportare i grandi afflussi di visitatori nelle belle giornate di sole, sia in inverno che in estate".

Il secondo progetto riguarda la ristrutturazione della "Hinteralbe", sui prati del monte Gabler, staccata dalle piste da sci, quindi dedicata al turismo estivo, in quanto è raggiungibile attraverso una serie di sentieri frequentabili solo durante la primavera e l'estate. Il terzo ed ultimo progetto di valorizzazione dei rifugi nel breve periodo riguarda la costruzione di una struttura lungo la pista Trametsch sulla Plose, precisamente a metà del percorso. "Con questo ultimo progetto si tratta di realizzare una struttura nuova che spezzi un po' la lunga pista della Trametsch lungo la quale non esistono punti di ristoro o di gastronomia - ribadisce Brunner - Questa esigenza nasce da uno studio di qualche anno fa, regolarmente approvato in consiglio all'unanimità, che ha evidenziato la forte esigenza dei nostri ospiti di trovare posti a sedere in particolare quando si presentano giornate di brutto tempo. L'afflusso su piste e sentieri, in caso di maltempo, è comprensibilmente minore, ma di conseguenza si riempiono le strutture di montagne, proprio come rifugi e baite, dove i turisti preferiscono fermarsi e consumare qualcosa. Si tratta di una cosa diversa dalle strutture ricettive dove il turista si ferma anche per la notte, qui stiamo parlando di strutture attrezzate per il transito dei visitatori”.

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