BOLZANO. Dopo il recupero dell’auto volata in un dirupo lungo la strada del Renon, i tecnici hanno provveduto ad inviare alla casa madre della Porsche a Stoccarda i software che, interfacciati con le centraline, ne rendono leggibili i dati.

L’indagine sul tragico incidente della strada costato la vita alla nota commerciante bolzanina Maria Giuditta Pasinetti (di 74 anni, per tutti Mariuccia) e alla collaboratrice domestica ucraina Oksana Prjriz di 61 anni (uscite di strada con la loro Porsche Cayenne) è entrata dunque nel vivo. Si tratta di una verifica tecnica destinata a risultare decisiva sul procedimento penale avviato dalla Procura per eventuali responsabilità colpose.

A livello peritale non è stata ancora stabilita una causa certa del tragico sinistro del 28 maggio, dal quale è uscita viva, anche se in gravi condizioni, Giovanna Pasinetti (sorella di Mariuccia) che si trovava alla guida. Proprio per questo le verifiche tecniche saranno molto importanti, anche perché la donna superstite, che come detto era al volante del potente suv, ha rivelato che la vettura ha preso velocità autonomamente mentre viaggiava in salita diventando, di fatto, ingovernabile.

All’avvocato difensore della guidatrice, Carlo Bertacchi, è stata anche segnalata una presunta anomalia del tutto simile avvenuta in occasione di un incidente con un’altra Porsche. Anche in quella occasione chi era alla guida della vettura parlò di auto diventata improvvisamente ingovernabile a seguito dell’eccessiva velocità.

Ora il recupero del suv guidato da Giovanna Pasinetti è considerato anche dalla casa automobilistica di Stoccarda una buona occasione per una verifica del corretto funzionamento delle centraline elettroniche che governano il motore. Ecco perché i consulenti tecnici hanno notevolmente accelerato le fasi della verifica. MA.BE.