Perasso saluta Bolzano, arrestò Max Leitner

Il maggiore dell’Arma si trasferisce a Trento: tra le operazioni il blitz che mise le manette all’evaso



BOLZANO. Ha visto l'Alto Adige cambiare negli anni seguendo il filo della criminalità. Organizzata ed estemporanea: dai racket ramificati agli omicidi furiosi senza una spiegazione. Il maggiore dei carabinieri Davide Perasso lascia dopo 8 anni il nucleo investigativo dei carabinieri, ma sono in totale 28 quelli passati in provincia di Bolzano. Prima, infatti, ha ricoperto alcuni incarichi presso le compagnie di Bressanone e Brunico. Ad aspettarlo c'è il comando del nucleo antisofisticazioni e sanità di Trento.

La lista delle operazioni condotte è, giocoforza, parecchio lunga. A cominciare da Mon Amour che nel 2009 ha portato a 14 arresti, tra albanesi ed italiani, per sfruttamento della prostituzione. Nel 2010 è la volta di Puschtra con l'associazione a delinquere di kossovari che ripulivano le abitazioni.

Nel 2011 continuano ad essere i furti in alloggio il problema principale: stavolta a finire in manette furono tre albanesi capaci di mettere a segno addirittura 55 colpi in tutto il Nord Italia. Non a caso il giudice comminò loro, con rito abbreviato, un totale 20 anni di reclusione e multe per ottomila euro agli imputati. Gli alberghi, invece, erano l'obiettivo preferito di 6 nomadi fermati nell'operazione Zlatan nel 2012 quando Perasso prese parte anche a un'azione contro 26 persone che gestivano un racket di bici di lusso rubate con la Slovacchia. Nel 2013 arrestati altri 9 albanesi per furti in abitazione mentre nel 2014 ecco il fermo a 6 kosovari che colpivano le colonnine dei bancomat. Nel 2015 Sabotage restituisce un quadro preciso della prostituzione in città con 27 romeni arrestati per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento. Una delle operazioni più vaste condotte nella città di Bolzano. Con Cupi, sempre nel 2015, si torna a colpire i ladri di abitazioni ed alberghi stavolta nelle zone di confine. Decisiva la collaborazione transfrontaliera con gli austriaci di Lka. L'operazione più spettacolare di Perasso in Alto Adige, però, rimane certamente la cattura nel 2011 di Max Leitner dopo la sua evasione dal carcere di Asti al termine di un permesso premio. Due mesi di latitanza che hanno portato gli uomini dell'Arma presso l'edificio isolato a Vandoies di Sopra dove il ricercato aveva trovato rifugio. A nasconderlo era il cugino Erwin Heinrich Purer arrestato mentre usciva con il cane la mattina del 7 dicembre. Subito dopo c'è stato il blitz decisivo per rimettere le manette all'evasore seriale. Diversi, infine, i delitti seguiti con indagini in prima linea: gli ultimi quelli di Alessandro Heuschreck a Bolzano, Peter Cristina a Merano e Irma Denicolò a San Lorenzo di Sebato.

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