Pestò il portiere del Laurin Condannato a due anni 

Il processo. Ha ottenuto lo sconto per il rito abbreviato e l’attenuante della semi infermità È stato scarcerato con l’obbligo di firma. Decisiva la perizia del dottor Eraldo Mancioppi



Bolzano. L’uomo che nel febbraio scorso ha brutalmente picchiato il portiere di notte dell’hotel Laurin soffre di turbe psichiche ed è da considerare parzialmente infermo di mente. In altre parole le sue capacità di intendere e di volere sarebbero in parte offuscate dalla malattia mentale.

Sono queste le conclusioni a cui era giunto qualche settimana fa il dottor Eraldo Mancioppi, incaricato dal giudice Emilio Schönsberg di verificare le condizioni psichiche dell’imputato.

Come i ricorderà l’indagato è un uomo di 42 anni della Val Venosta il quale, a fronte di un semplice diniego di una camera in quanto l’albergo era al completo, aveva reagito in piena notte picchiando il malcapitato portiere che riportò diverse ferite.

Ieri si giunti alla sentenza di primo grado. L’aggressore è stato condannato per lesioni a due anni di reclusione. Ha potuto godere di una serie di sconti di pena. In primo luogo per il rito abbreviato scelto dai suoi difensori e poi per la semi infermità mentale riconosciuta in perizia dal dottor Mancioppi.

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni. Il giudice Emilio Schönsberg è stato meno severo.

L’uomo è stato anche scarcerato ma dovrà sottostare alla misura di sicurezza dell’obbligo di firma. Il portiere d’albergo e la società che gestisce la struttura si erano costituite parti civili. Il giudice ha riconosciuto in sentenza una provvisionale di 3 mila euro alla vittima del pestaggio e 1500 euro all’albergo.

Eventuali altre pretese di natura risarcitoria dovranno essere portate al vaglio del tribunale civile.

Come si ricorderà l’aggressore era stato identificato e arrestato nel giugno scorso in seguito a indagini condotte anche sulla base delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza dell’albergo, che avevano ripreso il pestaggio.

Nell’inchiesta emerse che già in passato, per un’altra vicenda, l’uomo aveva evidenziato una instabilità psichica.

Proprio per questo il giudice decise che andasse verificato se l’uomo, in occasione del pestaggio del portiere di notte fosse in grado di intendere e di volere. Come detto, secondo il dottor Eraldo Mancioppi (perito del giudice) l’indagato è parzialmente infermo di mente. Il consulente tecnico della difesa era però giunto ad una conclusione diversa sostenendo che l’aggressore dovesse essere considerato totalmente infermo di mente e di conseguenza non imputabile.

Una tesi che però non ha convinto il giudice Schönsberg il quale si è attenuto alle conclusione del proprio perito riconoscendo all’imputato solo l’attenuante della semi infermità mentale. Ora le parti lese potrebbero decidere, come detto, si spostare il contenzioso legale in sede civile.

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