Pestaggio via Mendola, i feriti sono tre

Pure Brancaglion e Gasperi si sono fatti medicare al pronto soccorso. I legali: «Dinamica da verificare»



BOLZANO. La vicenda giudiziaria legata al pestaggio di via Mendola si complica. Nelle ultime ore, infatti, è emerso che, a seguito della scazzottata, non si è rivolto al pronto soccorso dell’ospedale di Bolzano solo Davide Gallo (bolzanino di 19 anni) ma anche i due esponenti di CasaPound coinvolti (Davide Brancaglion e Mirko Gasperi) hanno rimediato lesioni che i medici del pronto soccorso avrebbero giudicato guaribili in 15 e 20 giorni. Secondo gli avvocati difensori Federico Fava e Miki Eritale l’episodio (indicato dai denuncianti come deliberata aggressione a sfondo politico) è tutt’altro che chiaro. La ricostruzione dei fatti potrebbe riservare delle sorprese anche grazie alle immagini girate da uno degli aggrediti. In primo luogo - hanno fatto notare gli avvocati - dalle immagini emergerebbe con chiarezza che il gruppo degli aggrediti era composto da sei persone a fronte di due presunti aggressori. Sempre dalle immagini emergerebbe anche che il gruppo dei presunti aggrediti non si sarebbe sentito in particolare pericolo dato che avrebbe inseguito i due esponenti di CasaPound urlando: “Cosa fate, ora avete paura?” mentre si era in attesa dell’arrivo di una pattuglia dei carabinieri. Ieri il sostituto procuratore Daniela Pol ha confermato di aver avuto notizia dai carabinieri della presentazione di una querela per lesioni personali da parte Davide Gallo. Ma il magistrato non ha ancora ricevuto alcun atto ufficiale. Ovviamente sulla vicenda verrà avviata un’indagine nei prossimi giorni. Ieri gli avvocati difensori hanno puntualizzato che Davide Brancaglion e Mirko Gasperi non sono stati interrogati dai carabinieri. «Avrebbero dovuto essere sentiti alla presenza dei loro legali - ha fatto notare l’avvocato Eritale - in realtà non c’è stato alcun interrogatorio e non c’è stata alcuna ammissione». (ma.be.)

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