Sanità

Più di 4 milioni all’Alto Adige per recuperare le liste d’attesa 

Sono le risorse assegnate per il 2022 dal ministero della Salute per i ritardi accumulati a causa della pandemia. Pierpaolo Bertoli (Asl): «Bolzano lavora per smaltire visite specialistiche, ricoveri per interventi e screening oncologici»


Valeria Frangipane


BOLZANO. Un investimento complessivo di più di 4 milioni di euro per abbattere le liste d'attesa delle prestazioni sanitarie non urgenti. Sono le risorse assegnate per il 2022 all'Alto Adige dal ministero della Sanità per recuperare i ritardi accumulati nel 2021 a causa della pandemia, che ha portato ad una notevole riduzione delle prestazioni erogate.

«Chi ha il diritto alla salute deve averlo anche in fretta - dicono i cittadini - non è possibile aspettare mesi per una visita specialistica non urgente ed alla fine essere costretti per causa di forza maggiore alla sanità privata».

Quello delle attese infinite è un tema che in provincia di Bolzano si trascina da troppi anni e che adesso costringe a smaltire circa 150 mila visite specialistiche. Un’enormità.

«Fondamentale andare avanti - spiega Pierpaolo Bertoli, vice direttore sanitario Asl e coordinatore del Comprensorio di Bolzano - ed è ciò che ci impegniamo a fare, consapevoli anche delle conseguenze provocate da due anni di Covid che ha di fatto bloccato gli ospedali.

A livello aziendale abbiamo previsto il recupero per il Comprensorio di Bolzano di oltre 2.000 visite specialistiche di diversa tipologia più ulteriori prestazioni già monitorate per il piano per il governo delle liste, più circa 1.200 interventi chirurgici da smaltire entro l’anno».

Bolzano si muove su tre fronti per tagliare le prestazioni di specialistica ambulatoriale, recuperare i ritardi dei ricoveri per gli interventi e gli screening oncologici.

«I soldi dello Stato servono per pagare le prestazioni aggiuntive svolte dal personale oltre l’orario di lavoro. E parliamo di medici, infermieri, tecnici ecc. Per l’assunzione di personale dedicato e per l’eventuale acquisizione di prestazioni da strutture private accreditate. Un lavoro non facile anche perchè è sempre più arduo reperire personale».

Con l’Azienda sanitaria costretta tra il resto a fare i conti con 480 sospensioni di operatori non vaccinati.

Bertoli dice che Bolzano - come del resto gli altri Comprensori - per rispettare il cronoprogramma procede con un monitoraggio mensile. «Abbiamo definito, con i primari, le quote di visite da eseguire in più».

Una soluzione che si impone anche perchè troppi cittadini che non trovano risposte in tempi rapidi nel pubblico scappano e pagano il privato.

E adesso alcuni esempi.

A Bolzano l’attesa per un’ecografia al seno (non urgente) è di 198 giorni, Merano sale a 265, Silandro a 399. Per una colonscopia (non urgente) a Bolzano servono 174 giorni che a Merano salgono a 230. Attese infinite anche per una visita fisiatrica: ospedale di Bolzano 96 giorni, struttura di via Fago 93, Brunico 91, San Candido 111. Bressanone crolla a 23, Silandro 27 e Merano a 14.

Difficile accostarsi alla Reumatologia: per Bolzano servono 96 giorni, sul Territorio 90, Bressanone 147 mentre tanti altri ospedali danno la situazione “non pervenuta”.

Dermatologia vede a Bolzano 152 giorni di attesa che sul Territorio scendono a 33. Per Neurologia 147 giorni a Bolzano, 124 a Merano, 155 a Bressanone e 149 a Brunico.

Occorre tagliare. I cittadini sono esasperati.













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