Piazza Stazione, Sad chiede il sottopasso 

Il direttore Vettori: «Bus in ritardo per i pedoni che bloccano la rotonda. Serve il tunnel, per farlo bastano pochi mesi»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Ecco, i nodi stanno venendo al pettine...». E dove avvocato? «In piazza Stazione. È inutile far correre i miei bus da 18 metri fino a via Garibaldi e poi vederli fermi davanti a un pedone che va al mercatino».

Soluzione? «Quel piccolo tunnel di pochi metri che doveva passare sotto la piazza... l’avevo chiesto... ma è inutile, questi non ci sentono. E adesso? Contenti?».

Mariano Vettori, a capo della Sad, rivela una cosa interessante: «Avevo proposto alla Provincia di farlo subito, mentre si lavorava al cantiere di via Renon. Di più: mi offrivo di pagarlo io». E loro? «Niente. Sappiamo cosa fare, mi hanno risposto. Ho visto...».

Quel “piccolo” tunnel è un vecchio nodo mai affrontato. Lo aveva proposto Luis Durnwalder, un paio di legislature fa al Comune. «Mi accusano di non muovermi per Bolzano ma l'unica cosa che serve subito e che pagherei cash, immediatamente, non la vogliono. Ho detto al sindaco: faccio io, voi state fermi... niente, non l'hanno voluto», ricorda l'ex governatore. E adesso il nodo, come dice il direttore generale Sad, sta venendo al pettine. L'accelerazione è arrivata ora ma era solo questione di tempo. L'ultima sollecitazione: l'aver montato l'appendice del mercatino proprio al limitare della piazza, nei giardini della stazione. Questo ha indotto le torme di turisti a precipitarvisi subito, appena usciti dalla stazione. E da qualsiasi direzione. L'altro giorno il sindaco ha chiesto a vigili urbani, ufficio mobilità e Sasa di trovare una soluzione: è stata individuata negli ostacoli pedonali che dovranno indurre i passeggeri dei treni in uscita verso il centro ad utilizzare soltanto il passaggio pedonale regolato dal semaforo per l'attraversamento della piazza. Bloccando il lato destro della stazione.

Un buon deterrente. Ma per la Sad, solo parziale. «La soluzione è il tunnel» insiste Vettori. Da fare in pochi mesi e con ancor meno soldi. «Un cantiere non invasivo che avrebbe dovuto aprire già la scorsa primavera, prima della partenza dei lavori sulla nuova autostazione, quando a tutti risultò chiaro che la piazza sarebbe stata sottoposta ad una inedita pressione» aggiunge. Sul senso dell'”inedito", Vettori mette sul piatto alcuni dati, parzialmente fatti emergere l'altro giorno anche dal presidente di Sasa, Stefano Pagani.

Lo spostamento dell'autostazione, in sostanza, ha favorito i bus provenienti da nord, dalla val d'Isarco, riducendo loro la strada da percorrere per arrivare alla fermata di via Renon. Ma ha allungato quella dei mezzi dall'altra direzione, sud e Oltradige. Secondo i dati combinati Sad-Sasa, questo scostamento non è drammatico. Nel senso che l'aumento del tratto della corsa per i bus da sud è sì più sensibile, perchè da quella direzione sono più numerosi, ma non così tanti da far saltare il banco. Che invece ha rischiato di farlo in questi giorni perchè è aumentato il flusso dei pedoni in uscita dai treni.

A testimonianza che lo schema regge se tutte le componenti funzionano come un orologio svizzero. «Bene, - dice Vettori - lo so che l'emergenza arriva da lì. dai passeggeri dei treni.. Ma questo incremento tutti sperano che non si fermi. Mi spiego: Bolzano è città turistica, tutte le politiche provinciali spingono i cittadini a lasciare l'auto per il treno. Nulla di strano se in tanti vi salgono. E saliranno sempre più in futuro. Quindi, che si fa? Io dico: prima si fa il tunnel pedonale meglio è. Anzi, è già troppo tardi».

Perchè Sad, in effetti ha visto aumentare di molto i ritardi dei suoi mezzi in questi ultimi giorni. Soprattutto nelle ore di punta. «In tanti casi non riusciamo a garantire il rispetto dei tempi anche se gli autisti vanno spediti. Perchè basta un pedone che attraversa per bloccare tutto il flusso. Non possiamo travolgerlo...».

Vettori, dopo che anni fa Durnwalder lo aveva proposto all'allora sindaco, ha fatto la stessa proposta a Provincia e Sta. Ricevendo la stessa risposta: no, facciamo noi. Ora il tema è: se la soluzione radicale è il tunnel perchè ancora nessuno pensa di farlo?

Mariano Vettori, per parte sua, aspetta.

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