VILPIANO

Pompieri, 18 mila volontari in prima linea in Alto Adige

Ieri l’assemblea: ricordati gli interventi alla slavina in Valle Aurina e le ricerche di un carabiniere


di Alan Conti


VILPIANO. I social network e i videogiochi, certo, ma anche l'elmetto e la divisa da pompiere. Sono sempre di più i giovani che decidono di dedicare il loro tempo libero alle attività dei vigili del fuoco volontari. A certificarlo sono i numeri presentati ieri in occasione della 62esima assemblea provinciale dell’Unione dei Corpi territoriali. Nel 2016 sono stati 1.322 i bambini e i ragazzi tra i 10 e i 17 anni che si sono iscritti ad uno dei 136 gruppi giovanili. Una crescita di 201 unità rispetto al 2015: non sono mai stati così tanti. È certamente il frutto delle nuove disposizioni provinciali che hanno abbassato l'età minima d'accesso ai gruppi a 10 anni ma anche il segnale di un interesse che non tramonta mai. Tutte le attività e la formazione, infatti, vengono fatte nel tempo libero dopo la scuola e richiedono ore di impegno e di fatica fisica. Non è una passeggiata arrivare al colloquio finale con il direttivo del proprio corpo a 17 anni prima di accedere stabilmente al servizio attivo. Eppure la passione tocca ogni angolo della provincia e se nel mondo tedesco c'è una lunga tradizione adesso anche il gruppo italiano dimostra di essere affascinato dai vigili del fuoco. Il maggior numero di sezioni per i giovani, infatti, si registra nel distretto di Bolzano (31). Il capoluogo è seguito da Bassa Pusteria (24), Merano (19), Bassa Atesina (15), Bressanone (14), Alta Pusteria (12), Alta Venosta (9), Bassa Venosta (7) e Vipiteno (5). «Siamo orgogliosi di questi numeri – spiega il presidente dell'Unione Provinciale Wolfram Gapp – perché indicano due tendenze importanti. Da una parte c'è il rispetto di una tradizione familiare e dall’altra la curiosità e l’entusiasmo».

Vigili del fuoco volontari, gli "angeli" altoatesini

VILPIANO. L'Unione dei Vigili del Fuoco volontari presenta la passione e il significato dietro alla scelta di dedicare il proprio tempo libero a salvare le persone. (Video Unione Vdf volontari)

In totale, comunque, sono 306 i corpi volontari altoatesini: una capillarità territoriale che permette di garantire ovunque un servizio di emergenza in un lasso di tempo massimo di 10 minuti. Sono 18.191 i membri dei vari corpi che hanno portato a termine 9.57 interventi di cui 8.179 antincendio e 1.398 tecnici. I grandi incendi domati sono stati 101 con 2 vittime. Durante l’esposizione del bilancio sono state ricordate con commozione le operazioni di ricerca sulla slavina in Valle Aurina che ha causato 6 morti e a Redagno per trovare il maresciallo dei carabinieri Paolo Russo. «Alla fine ci sentiamo una grande famiglia e una grande comunità - chiude Gapp - disposta a fare molti sacrifici per aiutare gli altri. Spesso prendiamo ferie per essere presenti durante gli interventi oppure per i corsi di formazione». Ogni corpo volontario ha 78 uscite di media all’anno. Importante anche l’aspetto didattico con 3.618 pompieri che hanno partecipato ai corsi di formazione. Le lezioni più gettonate sono state quelle che fornivano le nozioni di base dell’antincendio con 427 persone. Nel 25% dei casi, inoltre, la formazione è stata rivolta anche ad esterni.













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