Posta, ricorso al Tar contro la chiusura

Il Comune chiede l’annullamento del provvedimento firmato dal direttore della filiale di Bolzano


di Bruno Canali


LAIVES. L'amministrazione comunale di Laives non intende lasciare alcunché di intentato per far riaprire l'ufficio postale di Pineta. Per questo la giunta comunale, assistita dall'avvocato Federico Mazzei, ha avviato un ricorso al Tar per chiedere che venga annullato il provvedimento a firma del direttore della filiale di Bolzano di Poste Italiane Spa con cui è stato chiuso l'ufficio di Pineta appunto. Nei vari motivi con i quali si giustifica questo ricorso, c'è anche la considerazione che il territorio comunale di Laives è classificato totalmente come "montano" secondo i dati Istat e quindi "policentrico" perchè caratterizzato dalla presenza di tre distinti e separati centri abitati, ubicati lungo l'asse della statale 12 ovvero: la città di Laives, Pineta e San Giacomo, oltre alla piccola realtà montana di La Costa. "Nell'abitato di Pineta - si legge nel ricorso - vivono molti cittadini anziani ed è caratterizzato da una zona abitativa "vecchia" e una "nuova". Mentre la prima è servita dagli autobus verso Laives e San Giacomo, quella nuova è servita solo da una linea interna (la 117) che collega Pineta nuova al centro di Laives solo una volta all'ora. E proprio a Pineta è avvenuta, nei tempi recenti la più consistente espansione residenziale del comune di Laives, con la zona Tobggenburg 1 (e tra breve anche la Toggenburg 2) per l'insediamento di 160 nuove famiglie". Nel ricorso poi si contesta anche una "violazione e falsa applicazione della normativa" secondo logica perché nel provvedimento di chiusura dell'ufficio postale di Pineta l'accenno è alla necessità di rendere più efficiente il servizio postale in tutti i comuni del territorio nazionale, "formula" generica, del tutto disancorata dal caso in questione, "tanto da ricondursi ad una mera clausola di stile, replicabile in maniera identica in qualunque situazione".

Si ritiene anche "del tutto irrilevante la considerazione che Poste italiane abbiano attivato nuovi servizi telematici e comunque, se problemi economici sono alla base di questa decisione, non debbono prevalere sull'interesse pubblico allo svolgimento corretto di un servizio universale come va considerato quello postale". Insomma, il ricorso sottolinea come ogni caso vada valutato per quello che realmente è e non farne una prassi nazionale con la scusa che bisogna razionalizzare le spese. Da qui la richiesta al Tar infine di sospendere il provvedimento con il quale Poste italiane ha chiuso l'ufficio di Pineta ad inizio settembre mettendo in difficoltà una comunità di oltre mille abitanti.

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