Poste in tilt da settimane Ecco i rinforzi da Verona

Emergenza elettorale risolta grazie all’innesto di personale amministrativo Impiegate in servizio come postine. I portalettere: servono nuove assunzioni


di Davide Pasquali


BOLZANO. Emergenza elettorale alle Poste, con montagne di corrispondenza non consegnata, almeno diciotto delle sessanta zone di recapito del capoluogo letteralmente in ginocchio e tutte le altre in grandissimo affanno. Dopo la denuncia apparsa sul nostro giornale, si è corsi ai ripari e fra l’altroieri e ieri si è risolta l’emergenza facendo ritornare il personale dalle ferie forzate, ma soprattutto con l’innesto di personale extra, arrivato addirittura dalla direzione di Verona o dirottato dal settore amministrativo bolzanino: impiegate trasformate in postine. Ma la questione è ben lungi dall’essersi risolta. Perché, come sottolineano diversi postini bolzanini, sempre sotto garanzia dell’anonimato per evitare ripercussioni disciplinari, il dramma vero sarà da lunedì in poi, quando si dovrà cominciare a recapitare tutta la corrispondenza normale rimasta ferma nelle ultime tre settimane di campagna elettorale, senza contare la campagna di distribuzione degli elenchi telefonici. Si dovranno distribuire montagne di Pagine Bianche e Pagine Gialle.

Ieri è stata una giornata campale, come l’altroieri, quando, dopo la pubblicazione della denuncia dei postini bolzanini, le Poste si sono attivate. Prima pareva si riuscisse a dirottare su Bolzano dei postini trentini, ma anche a sud di Salorno c’era l’emergenza elettorale. Motivo per cui, è salito del personale da Verona. Gli stessi alti livelli dirigenziali si sono impegnati nello smistamento della posta. Alcune impiegate amministrative, inoltre, sono state dirottate al recapito. E così, l’emergenza sulla corrispondenza elettorale - si temeva di non riuscire a distribuire tutto quanto, non almeno in tutte le vie cittadine - è stata così risolta, anche se con difficoltà perché gli amministrativi non sono certo avvezzi a smistare o recapitare posta.

I postini del capoluogo chiedono a gran voce un potenziamento dell’organico, con l’impiego di un numero maggiore soprattutto di postini. Nel resto d’Italia, spiegano i portalettere nostrani, in effetti le Poste hanno registrato una forte flessione nella corrispondenza, non così in Alto Adige, dove si è però proceduto lo stesso a ridisegnare le zone di recapito, diminuendole di numero e ampliandole troppo. Qui ci sono di mezzo i quotidiani di lingua tedesca e il loro ampio contingente di abbonati che ricevono il giornale a casa tramite postino (con relative ingenti entrate per le Poste). E poi, contrariamente al resto d’Italia, dove la crisi pesa maggiormente, c’è ancora tanta pubblicità massificata, ossia le campagne pubblicitarie dei supermercati ecc.













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