Mobilità

Posteggi, accordi con i privati per fare spazio alle piste ciclabili 

Il Comune di Bolzano: l’Ipes ha 150 box vuoti, Tosolini 170 posti liberi, l’Upad un grande spiazzo. Affittati a prezzo calmierato ai residenti entro 350 metri per poter riqualificare le vie Sassari, Duca d’Aosta e San Quirino



BOLZANO. Mancano parcheggi, occorre spazio per nuove ciclabili e servirebbero marciapiedi più a misura di pedoni e disabili. Come riuscire a contemperare le varie esigenze? In Comune da mesi si sta lavorando per trovare una soluzione. Che ora ha un nome: convenzioni con i privati per sfruttare box auto sfitti, posteggi interrati semivuoti, aree finora inutilizzate o poco sfruttate.

Lo scopo? Affittare posti auto ai residenti in un raggio di 350 metri, a prezzi calmierati, liberando così le strade per realizzare in superficie ciò che serve. Coinvolti Ipes, Upad, Habitat. Ci sta lavorando l’assessore alla mobilità Stefano Fattor.

Il presidente del rione Gries, Diego Laratta, ha un desiderio: trasformare in parcheggio un’area interna abbandonata di via Zara. Fattor chiarisce: «Sono andato a parlare coi proprietari, i Ferrari, per vedere di trovare una soluzione, soprattutto dopo che è tramontato il progetto del Park Fiume, la cui delibera è stata annullata dal consiglio nella prima legislatura Caramaschi». Abortito il posteggio interrato, non si è risolto il problema: 120 soci sono rimasti a bocca asciutta. «Ho cercato aree che potessero sostituire; sono andato personalmente a parlare coi proprietari, i quali si sono detti molto interessati, ma non sono gli unici proprietari, sono coinvolti pure dei cugini romani. Si è provato a confrontarsi, ma al momento senza esiti». Si tratta di un’area con un certo potenziale edificatorio, ci si potrebbe realizzare interrati e qualcosa in elevazione. «L’area sarebbe perfetta, ma la cosa finora non ha avuto esito».

Se su via Zara non si è concretizzato, altre tre soluzioni sarebbero in dirittura d’arrivo. La prima è una concessione con l’Upad per lo spiazzo dietro alla scuola di via Napoli. «L’area è per metà di proprietà del Comune, per l’altra metà è in concessione trentennale all’Upad». Fattor annuncia: non appena verrà approvato il Pums, che a fine aprile tornerà in consiglio, «in attesa di chissà quali altri progetti», in accordo con Upad si vorrebbero mettere a disposizione 50-60 posti auto. Si tratta di una zona caratterizzata da edifici datati, molti senza garage.

«In via San Quirino poi c’è un problema di sicurezza: bisognerebbe togliere 26 posti auto per uscire dall’attuale fase di tolleranza e renderla sicura, anche da un punto di vista delle emergenze. In caso di incendio, i mezzi di soccorso devono poter accedere comodamente e potersi muovere liberamente». Certo, ora verrà realizzato il parcheggio di piazza Vittoria, «ma dubito che chi abita in fondo a via San Quirino posteggi lassù». Nel vecchio piano parcheggi, inoltre, era previsto pure il park Druso, davanti all’ora rinnovato stadio. «Un interrato per residenti realizzato dalle cooperative su progetto dell’architetto Paolo Berlanda. Ma adesso, dopo la ristrutturazione del Druso, viste le prescrizioni date dalla questura, per almeno quindici anni non è immaginabile che lì si vada a scavare».

Una volta inserita l’area nel Pums, invece, si potrà concretizzare la convenzione. L’Upad ci sta. «L’area è già con destinazione di uso pubblico. Per valorizzarla diversamente in ottica immobiliare occorrerebbe molto tempo. La cosa più semplice e immediata: l’Upad potrà affittare posteggi a chi risiede in zona in un raggio di 350 metri».

Ma il Comune sta lavorando anche su altri fronti. «Verranno attivate diverse altre convenzioni», va oltre l’assessore. Con l’Ipes, per esempio. «Attualmente, per i motivi più svariati, l’Istituto non ha assegnato 150 garage. Secondo gli standard in vigore dagli anni Ottanta, ogni 200 metri cubi di edificio si deve fare un garage, ma se poi l’utente non lo vuole, non glielo si può imporre». Basti pensare ad un’anziana pensionata senz’auto: il box non le serve, non lo vuole, non lo vuol pagare.

«Molti sono malmessi, ma una sessantina sono in buono stato e assegnabili subito». Anche in questo caso, approvato il Pums, si potrà stipulare la convenzione, che farebbe comodo anche all’Ipes. «In questo modo, in diverse aree si potranno togliere auto dalle strade, specie nel caso di vie particolarmente dense». Un esempio su tutti: via Sassari. La giunta comunale la settimana scorsa ha approvato la sua riqualificazione, per 1,3 milioni. «Verranno eliminati una sessantina di posti bianchi, ma in quella zona ne esistono altrettanti di proprietà Ipes. L’Istituto, tramite convenzione, li affitterà a prezzo calmierato: 45 euro al mese». Ossia, è fatto risaputo, meno della metà di un box auto affittato in nero in città. Anche qui si realizzerà una ciclabile (con quattro case avanzate come quella appena finita in piazza Gries).

La legge Tognoli, spiega Fattor, sotto gli spazi pubblici consente di realizzare garage per residenti entro un raggio di 350 metri, a patto di eliminare lo stesso numero di posti auto in superficie. Lo si è fatto in via Alessandria, in piazza Tribunale, lo si farà ora in piazza Vittoria». Negli anni, chiarisce l’assessore, si sono così tolti 3200 posteggi di superficie. Moltiplicando per 6 metri l’uno, stiamo parlando di circa 20 chilometri. Ecco da dove sono uscite le ciclabili». Fai garage sotto, ricavi spazi sopra. Unico neo, il vincolo per novant’anni.

Una convenzione con i privati, chiarisce Fattor, è invece più elastica. Per questo si sta cercando di estendere il concetto. «Un’altra convenzione verrà stipulata con la Habitat di Pietro Tosolini. In via Duca d’Aosta ha 170 posti interrati liberi». La convenzione permetterà di togliere auto in superficie e realizzare una ciclabile in una strada scolastica frequentata.

L’assessore Fattor fa infine notare che si sta impegnando per cercare altre soluzioni: «Ci sono in vista alcune operazioni interessanti», conclude. DA.PA.













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