Precipita e muore sull’Alpe

Il pilota, partito da Trento e diretto a Colonia, è stato tradito dai banchi di nebbia


di Alan Conti


SIUSI. Era decollato alle 9.35 di venerdì dall'aeroporto Caproni di Trento diretto a Colonia, ma in Germania non è mai arrivato. L’ultraleggero - modello Blackshape Prime Aircraft - si è schiantato, nella zona del Monte Bullaccia, a pochi metri dalla stazione a monte della cabinovia che sale all'Alpe di Siusi, nei pressi della malga Puflatsch, a 2.100 metri di quota.

Il pilota, un cittadino olandese di 60 anni, ha perso la vita sul colpo. I soccorritori dell'Aiut Alpin lo hanno ritrovato ieri mattina alle 8, dopo venti minuti di ricerca. Il corpo è rimasto incastrato su un albero; disseminati in mezzo al bosco i rottami.

L'allarme in provincia è scattato venerdì sera alle 20.13: allertati tutti i corpi dei vigili del fuoco presenti sulla rotta.

Già nella mattinata però dall'aeroporto di Innsbruck erano arrivate le prime segnalazioni sul mancato passaggio dell'ultraleggero nella loro zona di competenza all'orario previsto. Era scomparso quasi subito dai radar. Inizialmente, dunque, le ricerche si sono concentrate nell'area di confine al Brennero, seguendo quella che doveva essere la rotta del velivolo.

L'unica azione di ricerca compiuta l’altra sera all'Alpe di Siusi, invece, è stato un volo di controllo da parte dell'elicottero militare Altair autorizzato ad alzarsi di notte e in grado di fare una ricerca con i visori notturni. Alcuni testimoni, tuttavia, venerdì hanno raccontato di aver sentito un boato nella zona del Bullaccia: un'indicazione preziosa. «Merito di un contadino che ci ha segnalato la cosa, indicando una zona ben circoscritta», conferma Othmar Prinoth dell'equipaggio dell'Aiut Alpin. Ieri mattina, dunque, gli uomini del soccorso alpino di Siusi sono partiti di buon’ora con l’elicottero, individuando velocemente il luogo della tragedia a ridosso di una parete di roccia contro cui si è schiantato il piccolo aereo dopo aver urtato alcuni alberi. Ancora ignote le cause dell'incidente. L'ultraleggero, comunque, stava volando a una quota troppo bassa in un punto dove avrebbe dovuto tenere un'altezza oramai di crociera. L’ipotesi più probabile è che il pilota sia stato sorpreso banchi di nebbie fitte che gli ha fatto perdere completamente l'orientamento. La zona dove si è schiantato, infatti, è fuori dalla rotta che avrebbe dovuto seguire.

Il sostituto procuratore Giancarlo Bramante ha aperto un'inchiesta, per verificare con esattezza le cause della tragedia.

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