Processo a Durnwalder Tarfusser sarà testimone

È stata accolta la richiesta della difesa. Deporrà la mattina del 30 marzo Dovrà chiarire se sui “fondi riservati” c’è stata un’inchiesta finita in archivio


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Passo dopo passo, gli avvocati difensori hanno ottenuto quello che volevano. Sarà l’ex procuratore della Repubblica Cuno Tarfusser a rivelare in aula se, in epoca antecedente il 1998, era stata avviata una verifica di carattere penale sulla gestione dei cosiddetti fondi riservati a disposizione ogni anno dell’allora presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder.

Tutte le verifiche effettuate dall’ attuale procuratore Guido Rispoli si sono rivelate vane. Dagli archivi della Procura non è emerso alcun fascicolo ufficiale. A questo punto sono due le ipotesi rimaste in piedi: Durnwalder potrebbe essere stato convocato da Tarfusser in Procura in via informale per una verifica preliminare a seguito di qualche segnalazione che poi non ebbe alcun seguito, oppure l’indagine potrebbe essere stata avviata a seguito di un possibile esposto anonimo (per l’estrema discrezionalità in capo al presidente nell’utilizzo dei fondi) che, dopo l’archiviazione, non ha lasciato alcuna traccia in quanto distrutto (come tutti i fascicoli per gli esposti anonimi) dopo cinque anni. Preso atto della situazione, il tribunale (presidente Busato, a latere Tappeiner e Perathoner) ha così deciso di accogliere almeno in parte le richieste degli avvocati difensori Brandstätter e Ajello.

Sarà Cuno Tarfusser in persona il prossimo 30 marzo a spiegare al collegio in quale ambito di indagine fu convocato l’allora governatore Durnwalder. La testimonianza del magistrato potrebbe risultare decisiva sotto due profili: quello puramente formale procedurale (in quanto non sono possibili due inchieste sulla stessa materia di indagine) e quello soggettivo per l’attuale imputato Durnwalder che potrebbe aver ottenuto all’epoca conferma della piena regolarità di come veniva utilizzato il fondo riservato. Quale migliore dimostrazione di perfetta buona fede potrebbe esserci di fronte ad un’eventuale conferma di legittimità fornita dall’allora capo della Procura?

Il dottor Tarfusser dovrà anche eventualmente spiegare come mai, oltre agli eventuali accertamenti, decise di non formalizzare mai l’indagine. Il tribunale ha invece congelato (e per il momento respinto) le altre richieste degli avvocati. Al momento, infatti, non è stato ritenuto necessario chiamare in aula a deporre il senatore (all’epoca assessore provinciale Hans Berger), l’ex segretario generale della Provincia Hermann Berger e gli ex assessori Thomas Widmann e Sabina Kasslatter Mur. Ricordiamo che l'ex governatore è accusato di aver usato 72 mila euro l'anno di “fondi riservati” senza il necessario rigore previsto per l’utilizzo di soldi pubblici. Secondo l'accusa avrebbe speso le risorse ignorando i principi generali della corretta gestione delle risorse pubbliche che avrebbero dovuto essere rispettati anche in assenza di un obbligo di rendicontazione. Durnwalder si è sempre difeso affermando di aver agito in assoluta buona fede, forte del fatto che anche la Corte dei Conti non avesse mai mosso alcun rilievo. E in occasione della sua deposizione in aula ha anche puntualizzato che, prima del 2009 venne convocato dall'allora procuratore Tarfusser per essere interrogato proprio riguardo all'utilizzo del fondo riservato senza che fosse mosso alcun rilievo. Ecco perchè ora il tribunale sentirà lo stesso ex procuratore.

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