Profughi, monito dell’Anpi «Non accoglierli è fascismo»

Anche a Bolzano si è tenuta la giornata antifascista voluta dall’Associazione Il presidente: violazioni della legge Mancino, bisogna vigilare quotidianamente


di Davide Pasquali


BOLZANO. Giornata antifascista, ieri, organizzata dall’Anpi in 90 città italiane e declinata con convinzione anche in versione bolzanina, in piazza Adriano. «Un'iniziativa unica nel suo genere che segna un ulteriore e importante passo in avanti – ha dichiarato il presidente nazionale Anpi, Carlo Smuraglia - della nostra associazione sul fronte del contrasto giuridico, sociale e culturale ai fascismi. Un'iniziativa che intende costruire nel Paese una diffusa coscienza nazionale sul problema dell’intensificarsi del fenomeno e della minaccia neofascista in Italia e nel mondo, dei razzismi, della xenofobia e sulla necessità, quindi, di una piena attuazione dei principi e dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza», ha chiarito ieri il presidente altoatesino dell’Anpi Orfeo Donatini, che ha proseguito: «Abbiamo recepito immediatamente la sollecitazione del presidente Smuraglia. Ci schieriamo apertamente contro ogni forma di fascismo, anche quelle nuove, che non sono evidentemente solo quelle politiche in senso stretto. Ci sono anche tutte le politiche di accoglienza dei migranti, ci sono le politiche che invece vorrebbero costruire muri magari di filo spinato prima ancora che culturali. Ci sono una infinità di situazioni che vanno monitorate, rispetto alle quali l’impegno deve essere quotidiano, per difendere la democrazia e la libertà, mai da considerare scontate, e garantire al nostro Paese e alla città di Bolzano un futuro davvero di speranza, soprattutto per i giovani».

Per quanto riguarda proprio la realtà locale, «a Bolzano per il momento non siamo al livello di allarme, però siamo in presenza di un moltiplicarsi di segnali decisamente preoccupanti». Ci sono ovviamente anche «le presenze all’interno delle istituzioni di formazioni estremiste della destra estremista». E ci sono politiche di chiusura, «specie rispetto alle necessarie fasi di accoglienza, anche in questa terra, per quanto riguarda i profughi e i migranti».

Il caso ultimo, riportato sul giornale di ieri e commentato dal presidente Donatini, riguarda la Passiria. «Tutti i Comuni della val Passiria hanno giustamente aderito ai piani di accoglienza elaborati dalla Provincia però... ops: il giorno dopo scoprono che non c’è nemmeno un alloggio per accogliere i profughi! Evidentemente, c’è qualcosa che non funziona». «Allora, capiamoci: o ci si impegna sul serio oppure no... Non possiamo fare soltanto provvedimenti di facciata». Specie in valli dove, vivendo sul turismo, i posti letto di certo non mancano.

Per quanto riguarda infine la città di Bolzano, come Anpi, ed è stato sottolineato ieri anche da Guido Margheri, «torneremo a sollecitare una piena attuazione quotidiana della legge Mancino, che proibisce e punisce ogni forma di propaganda del passato regime, in maniera rigorosa, non casuale. Rigorosa. Tutti i giorni. Perché certe cose sono veramente intollerabili».

Si chiederà ancora una volta di intervenire concretamente sia al commissariato del governo, che alla questura e alle forze dell’ordine tutte ma anche alla stessa procura, che, almeno a detta dei vertici dell’Anpi altoatesina, dà l’impressione di non essere propriamente prontissima a perseguire chi viola la legge Mancino.

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