Prove di grande coalizione italiana

Per Zaccaria (Alleanza), Zanella (Pd) e Balzarini (Civica) differenti vedute su scuola e sicurezza, ma tanti punti in comune


di Giuseppe Rossi


MERANO. Sala civica ore 20, va in scena la grande ammucchiata o, meglio, le prove generali della "grosse Koalition" in salsa meranese. L'altra sera, unica occasione nell'arco di due mesi di campagna elettorale, tre candidati sindaco di lingua italiana si sono confrontati sul palco della sala civica davanti a un pubblico, purtroppo, di solo quasi addetti ai lavori o candidati.

Nerio Zaccaria (Alleanza per Merano), Giorgio Balzarini (La Civica per Merano) e Diego Zanella (Pd) non hanno usato la scimitarra per cercare di distinguersi e tirare dalla loro parte gli elettori, ma hanno preferito il fioretto. Poche, pochissime le differenze che si sono viste, al punto che lo stesso Zaccaria ha dichiarato di sentirsi più vicino alle dichiarazioni di Zanella, che a quelle di Alessandro Urzì, il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore.

Tutti i tre candidati sindaco e i rispettivi partiti (è apparso ancora una volta chiaro se ce ne fosse stato bisogno) ambiscono a entrare in giunta, magari tutti e tre nuovi assessori. Da una parte Balzarini e Zaccaria a confermare il buon lavoro svolto in questi cinque anni, dall'altra Zanella a dire che si può fare di meglio anche senza toccare troppo le tasche.

Diverse le posizioni in tema scuola: per Balzarini e Zaccaria va completato il programma di ammodernamento delle scuole, creando nuovi spazi a Sinigo, a Maia Bassa nell'orto dei cistercensi, al San Nicolò con le sezioni di scuola materna e all'ex Ipc, per Zanella le strutture esistenti, se ben manutenzionate saranno più che sufficienti a sopportare il minimo aumento della popolazione scolastica previsto fino al 2030 (+150 bambini). Bisognerà invece intervenire sul modello di scuola, sui figli dei nuovi cittadini, sulle classi mistilingui, su una scuola a più velocità.

Due assessori in meno rispetto alla giunta uscente vorrà dire una concentrazione di competenze. Un assessorato alla cultura unico? "Per me va bene – ha detto Zaccaria – a patto che l'assessore sia italiano". "Non credo siano ancora maturi i tempi – ha invece detto Balzarini – per un assessorato unico deve andare avanti un percorso di progressivo avvicinamento tra le due culture". "Potrei essere favorevole – ha detto Zanella – ma ci vorrebbe un personaggio con un profilo alto che tra i candidati presenti nelle liste io non vedo. Sarà un progetto complicato da realizzare".

Diverse anche le posizioni in merito alla futura composizione della giunta comunale. Balzarini e Zaccaria escono da un'esperienza di governo assieme. "Il nostro obiettivo – ha detto Zanella – è creare un governo di centrosinistra".

In tema di strutture sportive Balzarini si è speso per un nuovo palazzetto dello sport da costruire in zona stazione, Zaccaria per la copertura del Palamainardo e la creazione di spazi per le sedi delle associazioni, Zanella per una politica dello sport che guardi alla salute delle persone e non all'agonismo, con aiuti alle associazioni finalizzati a questo scopo.

Per ravvivare la città e il commercio Balzarini e Zaccaria hanno confermato la linea dell'impegno comunale a ristrutturare le strade (hanno citato gli esempi di via Dante, della via Matteotti in arrivo), mentre per Zanella il Comune deve spendersi per sostenere le start up e quei commercianti e artigiani disposti a investire nelle periferie.

Sicurezza infine. Zaccaria conferma il suo progetto di voler inserire dieci nuovi vigili urbani sostituendo una parte dei 16 pensionamenti comunali in arrivo entro fine 2016. Per Balzarini Merano è una città sicura, vanno potenziate illuminazione e controlli serali. Per Zanella il Comune non deve far vedere i muscoli, ma concentrarsi su interventi soft, sostenere le politiche di buon vicinato e controllare di più i parchi gioco contro i fenomeni di bullismo.

In fase di appello finale, contando sui futuri utili Sel-Aew, Balzarini ha proposto di rimodulare l'addizionale Irpef: esenzione fino a 28 mila euro e poi aliquote a partire dallo 0,1% con un aggravio di costi per il Comune di 300 mila euro l'anno. Una rimodulazione che già in passato Zaccaria aveva tentato di introdurre.













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