Provincia: 2 milioni di euro per la consulenza sui tagli

Polemiche sul comitato che deciderà come ridurre le spese dell’amministrazione Urzì in Consiglio protesta e non partecipa al voto: «Non siamo la Casa Bianca»



BOLZANO. Un comitato di revisione della spesa pubblica che può arrivare a costare due milioni di euro di consulenze nella legislatura. Il caso è emerso ieri pomeriggio nella seduta del consiglio provinciale che doveva votare i tre componenti su cinque di nomina consiliare. «Non siamo la Casa Bianca, la spending review potrebbe essere seguita da funzionari provinciali, senza rivolgersi a consulenti esterni», è stata la protesta di Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), che ha lasciato l’aula senza partecipare al voto. Sono stati eletti Martin Steinmann e Thomas Koler (proposti dall’assessore Deeg per la maggioranza) e Luca Bisio (proposto da Pius Leitner per l’opposizione). Nelle scorse settimane la votazione era stata rinviata perché non si era ancora chiuso il cerchio sui nomi, tra requisiti e appartenenza linguistica.

Il Comitato di revisione della spesa pubblica, insediato nella Direzione generale della Provincia, ha il compito di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di revisione della spesa pubblica provinciale. Accusa Urzì: «Il Comitato per la revisione deve decidere dove tagliare la spesa superflua all'interno dell'amministrazione provinciale. Il paradosso? Costerà sino a due milioni di euro per pagare i consulenti e gli uffici che dovranno lavorare sull'obiettivo. La soluzione pratica e logica era a portata di mano: costituire nell'ambito della amministrazione provinciale un pool di funzionari (quindi già retribuiti dalla amministrazione, e quindi a spese zero) e distaccarli a questa funzione». Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha ritenuto che le argomentazioni di Urzì avessero un senso al momento della decisione a monte dell’organismo, ma essendone stata ormai decisa l’istituzione, anche l’opposizione deve poter votare il suo incaricato. «Questo non vuol dire che ci sia vincolo di mandato né rappresentanza dell’opposizione, le cui forze mantengono libero il loro giudizio», sottolinea Dello Sbarba, «la persona indicata (Bisio, ndr) è valida, ma manteniamo autonomia di giudizio rispetto ai risultati della commissione». Il consiglio ha approvato anche l’ampliamento di un posto della pianta organica del personale del Consiglio provinciale da assegnare all’ufficio della consigliera di parità, di recente insediata presso l’istituzione consiliare.

La seduta è stata dedicata largamente alle interrogazioni. Elena Artioli (Team A) ha segnalato che il reparto di medicina interna dell’ospedale di Bolzano, durante la notte e i festivi, ha in dotazione un solo medico, due infermieri e due operatori sanitari. Artioli ha chiesto se si intende potenziare la presenza di personale medico e infermieristico, e qual è il rapporto tra questo e il numero di posti letto. L’assessore Martha Stocker ha spiegato che nel reparto di Medicina interna, di notte e nei festivi, «ci sono sempre due medici disponibili, coadiuvati da 8 infermieri nei festivi. Anche nelle vigilie di festività lavorano due medici, inoltre c’è un altro medico in disponibilità». Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha segnalato che nel Parlamento europeo Herbert Dorfmann della Svp siede nello stesso gruppo, il Ppe, con Alessandra Mussolini di Forza Italia, che ha sempre elogiato la politica del nonno. Il presidente Kompatscher ha ricordato che il Ppe è diviso di fatto in due gruppi e Dorfmann siede nell’ala più moderata.

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