BOLZANO. Nonostante i tanti immobili di proprietà attualmente sfitti e nonostante abbia costruito tanto e abbia ripetutamente mostrato l’intenzione di voler continuare a costruire, la Provincia autonoma di Bolzano spende ogni anno una cifra piuttosto significativa per affittare centodieci immobili, per gli usi più svariati. A fronte di ventitré contratti stipulati per fortuna a costo zero con vari enti, dai Comuni al Commissariato del governo, risultano ben quaranta quelli con un costo annuo superiore ai 10 euro; sono addirittura 15 quelli superiori ai 100 mila euro. La spesa annua totale supera i 5 milioni di euro ed è di 800 mila euro superiore a quella dell’anno scorso. E il motivo è presto detto: per dare una sistemazione a profughi e richiedenti asilo nel 2016 si sono stipulati sei nuovi contratti, per una valore totale di 842.028 euro annui.

Per le norme statali sulla trasparenza, la Ripartizione amministrazione del Patrimonio della Provincia deve pubblicare i dati relativi ai contratti passivi. Sarebbe utile lo facesse rendendo pubblici i totali e magari gli aumenti di anno in anno. Ancora più utile sarebbe la classifica dei contratti d’oro. Ma la politica non lo «ordina», ergo i burocrati non eseguono. E allora tocca accorpare e sommare e mettere in ordine da sé. Facendolo, si scopre quanto segue. I contratti d’affitto passivi attualmente in essere sono 110, per una spesa annua totale di 5.052.608,11 euro. In ventitré casi si tratta di contratti a costo zero, compresi due destinati ai profughi (la caserma Schenoni a Bressanone e la caserma Druso a San Candido, entrambe messe a disposizione gratis dalla Prefettura). Quaranta affitti superano i diecimila euro di importo annuo, quindici sono superiori ai centomila euro, cinque superano addirittura i duecentomila.

Merita di certo considerare la top five. Al primo posto assoluto, con un contratto stipulato nel 1995 (ossia ben 22 anni fa), sta il palazzo provinciale numero 8 di via Renon. Per questo immobile la Provincia paga alla Federazione cooperative Raiffeisen la bellezza di 806.429,76 euro annui. Medaglia d’argento per la Generalmarket srl del gruppo Tosolini, che per il capannone emergenza profughi di via Gobetti incassa 573.888,00 euro l’anno. A Tosolini va anche la medaglia di bronzo: 405.125,64 euro incassati dalla Habitat Spa per la sede di viale Druso della Corte dei Conti. Anche in questo caso un contratto piuttosto datato: firmato nel 1998, ossia quasi vent’anni fa. Al quarto posto fra i contratti d’oro c’è la Eigenheim Srl, che affitta alla Provincia la residenza Gerstburg di via Claudia de Medici; per la sede bolzanina del Tribunale amministrativo regionale mamma Provincia scuce 295.081,96 euro l’anno.

Anche gli enti ecclesiastici, incassano parecchio grazie ai contratti stipulati con l’amministrazione provinciale. L’abbazia benedettina di Monte Maria, in via delle Corse a Merano, affitta alla Provincia l’edificio che ospita l’istituto tecnico commerciale in lingua tedesca. Sono 222.875,04 euro l’anno. Il convento delle suore Orsoline, al parco Tschurtschenthaler di Brunico, affitta il complesso che ospita il ginnasio pedagogico: 117.175,32 euro.

Come detto, se l’anno scorso si spendevano 4,24 milioni, quest’anno si è saliti a 5,05. Un aumento di 812.608,11 euro. Qualcosa si è risparmiato sugli altri affitti, però si sono aggiunte spese per 842.028 euro per ospitare i profughi.