Provincia meno pubblica e più privata

di Sergio Baraldi
L’annuncio che la Provincia sta pensando di ridurre il personale di 200 dipendenti, ricorrendo al blocco del turn over, rappresenta quasi la fine di un mito


Sergio Baraldi


L’annuncio che la Provincia sta pensando di ridurre il personale di 200 dipendenti, ricorrendo al blocco del turn over, rappresenta quasi la fine di un mito. Quello che, terminato il percorso di formazione, la Provincia e le sue società assicuravano a molti un lavoro tranquillo e privilegiato. Questo mito s’incrina per decreto di colui che ha contribuito a costruirlo: Durnwalder. Che cosa significa? I lettori ricorderanno che il nostro giornale indica da mesi la questione della riduzione delle risorse pubbliche e la conseguente ristrutturazione delle istituzioni come tema decisivo per l’agenda dell’Alto Adige. L’enfasi che abbiamo posto sulla necessità di procedere sulla via della modernizzazione e dell’innovazione era il tentativo di far riflettere la classe dirigente e l’opinione pubblica sulla necessità, per la collettività, di dotarsi di una strategia nuova di fronte a problemi nuovi. Adesso, uno dopo l’altro, i nodi stanno emergendo. Durnwalder, con franchezza, ha tolto il velo alla partita che si deve giocare: le risorse calano, per effetto della crisi che riduce le entrate fiscali, ma anche a causa dell’accordo di Milano basato sullo scambio tra autonomia e trasferimento da parte dello Stato di alcune spese (Poste e Rai) all’istituzione locale. Ma le ragioni non sono solo queste. Il bilancio della Provincia è fermo o si ridimensiona, mentre i costi aumentano.













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