Provinciali, boom di assenze il lunedì

Per 24 ore non serve il certificato medico. Gradito anche il venerdì. La giunta: ma il 33% dei dipendenti non è mai mancato


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La Provincia ha diffuso ieri delle statistiche, sulle assenze di un giorno dei propri dipendenti, destinate a far discutere. Dai dati emerge, infatti, che i giorni “preferiti” per stare a casa solo 24 ore (sono state considerate 3.922 persone, comprese quelle con un contratto a tempo determinato) sono il lunedì (27,65%) e il venerdì (20,01%)). Come dire che in un caso su due, chi sta a casa un giorno lo fa a ridosso o dopo il weekend. Il motivo, secondo la consigliera provinciale dei Freiheitlichen Ulli Mair, che ha presentato l’interrogazione è che per assenze di sole 24 ore non è necessario presentare il certificato medico. Ormai siamo arrivati al punto che lo stesso presidente della Provincia Arno Kompatscher, d’intesa con l’assessore al personale Waltraud Deeg, dovrà decidere se rendere o meno obbligatorio il certificato anche per un solo giorno di malattia. «Dipenderà - ha spiegato Kompatscher - anche dai costi che dovremmo sostenere. Faremo, in ogni caso, tutte le verifiche del caso».

Un giorno di malattia. Nel corso del 2013 i quasi quattromila dipendenti provinciali considerati sono stati a casa per 24 ore in 4.832 casi. A farla da padrone, nella lista delle preferenze, è come detto il lunedì con 1.336 assenze (27,65%) davanti al venerdì (20,01%). Meno gettonati sono invece il giovedì (15,36%), il martedì (18,44%) e il mercoledì (18,52%). Il direttore della ripartizione personale Engelbert Schaller crede alla buona fede del personale: «Uno su dieci, al massimo, ci racconta una bugia. Gli altri sono malati davvero. Vanno evidenziati, peraltro, due aspetti: il numero delle assenze tiene conto sia delle malattie di mezza giornata che delle visite mediche urgenti; questo sistema, inoltre, consente di evitare spesso assenze per più giorni. È compito dei dirigenti, poi, controllare se le assenze, qualora siano troppo frequenti, possano essere collegate al clima di lavoro o alle motivazioni».

Gli stakanovisti. Schaller sottolinea, poi, che anche in Provincia c’è chi sa stringere i denti. «Io stesso non manco dal lavoro da otto anni. E, dei 3.922 lavoratori considerati, il 33,7% non è mai stato assente». In un anno si sono registrati 24.961 giorni di assenza per malattia, con una media di circa sei giorni a testa. «Nel totale - sottolinea Schaller - sono conteggiati anche dei casi piuttosto gravi e bisogna tenerne conto».

Il costo dei controlli. Sulla questione, ieri, si è pronunciato anche il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher, che ne fa soprattutto una questione di costi a carico della pubblica amministrazione. «Già oggi, sebbene non venga richiesto il certificato medico per assenze di un solo giorno, abbiamo un potere di controllo che devono esercitare i singoli dirigenti e direttori d’ufficio. Però non è escluso che, in futuro, potremmo adottare un sistema diverso. La nostra, pertanto, sarà anche una valutazione di convenienza». Certo, se dovessero essere richiesti i certificati medici anche per le assenze giornaliere aumenterebbe (non di poco) anche la burocrazia per gli uffici deputati al controlli.

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