Pusteria, un miliardo per il treno

Un gruppo di lavoro prepara il progetto di collegamento con Cortina, studiando tracciati e costi


di Ezio Danieli


VAL PUSTERIA. Prende forma, il progetto di ripristino del trenino del Cadore alla Pusteria. Il protocollo firmato in gennaio a Cortina d'Ampezzo dal governatore altoatesino Kompatscher e da quello del Veneto Zaia alla presenza del ministro Del Rio parte dal presupposto che le Dolomiti sono un patrimonio tutelato dall'Unesco e vanno implementati collegamenti ecosostenibili. Si parte dalla predisposizione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un collegamento ferroviario destinato al traffico passeggeri. Un gruppo di lavoro, formato da rappresentanti degli enti firmatari e dalle società Sistemi Territoriali spa (St) e Strutture Trasporto Alto Adige spa (Sta), redigerà lo studio e definirà il modello di esercizio e le linee guida progettuali. Questa attività verrà finanziata innanzitutto con fondi comunitari e risorse del Fondo Comuni Confinanti.

Il protocollo ha una durata di tre anni, prorogabile per un ulteriore triennio. Entro un anno dalla sottoscrizione, cioè entro febbraio 2017, Regione del Veneto e Provincia di Bolzano valuteranno i risultati conseguiti e definiranno le eventuali fasi successive.

Il progetto oggi elaborato dalla Regione Veneto per la linea ferroviaria Calalzo-Cortina, come ha spiegato Zaia, ha due varianti. La prima sul vecchio sedime della valle del Boite sarebbe per il 70% in galleria con una percorrenza di 32 chilometri. L'altra è ipotizzata via Auronzo di Cadore, sotto le Tre Cime di Lavaredo, toccando la quota massima di Cima Banche a 1.523 metri. I costi ballano fra i 500 milioni della prima soluzione (45 minuti di percorrenza) e i 700 della seconda (50 chilometri, 60 minuti di percorrenza). I 28 chilometri fra Cortina e Dobbiaco costerebbero altri 500 milioni.

Cifre ragguardevoli che comunque non "frenano" lo studio di fattibilità. Che deve tenere conto, necessariamente, del tracciato che dovrà percorrere eventualmente il trenino. Una delle (possibili) soluzioni prevederebbe i binari fino a San Vigilio di Marebbe, prima di sbucare in Val Pusteria.

La ferrovia fra Pusteria e Cadore sarebbe la soluzione ideale per quello che è da sempre il sogno dell'assessore altoatesino alla mobilità. Florian Mussner ha infatti più volte dichiarato che il futuro della mobilità nella zona dolomitica è su ferrovia.

Il collegamento dovrà essere un moderno servizio di trasporto locale interregionale che rispolvera la storica Ferrovia delle Dolomiti a scartamento ridotto, operativa dal 1921 al 1964 tra Dobbiaco e Calalzo. Si tratterà di una ferrovia a scartamento ordinario, con una velocità di percorrenza massima di circa 100 km/h, raggi di curvatura di 300-400 metri e pendenze con un massimo del 35 per mille, secondo i parametri internazionali. Sarebbe inoltre fondamentale realizzare una linea ferroviaria elettrificata, che permetterebbe un esercizio compatibile anche in termini economici. Intanto, si comincia con lo studio di fattibilità: sarà questa la piattaforma su cui basare le azioni e i passi successivi.

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