L'INTERVISTA MARIA TERESA FORTINI M5S 

«Questa volta puntiamo a governare» 

Il candidato/4. Consigliera e tecnica di laboratorio della Asl  «Mi candido anche per portare in politica lo sguardo delle donne» I numeri: «Puntiamo ad essere decisivi per la maggioranza» 



Bolzano. Anche ieri giro del mercato e volantinaggio per il M5S. C’è anche Maria Teresa Fortini, la candidata sindaco. Appartiene alla vecchia guardia del movimento, che alle elezioni comunali del 2016 ha toccato il proprio record: terzi a Bolzano con il 13,33% e sei consiglieri eletti.

Dieci candidati sindaci e due donne, lei e Cristina Barchetti (Vox). Cosa le fa pensare?

C’è bisogno di più donne in politica, o meglio di una politica fatta dalle donne. Non affrontiamo i problemi con la medesima prospettiva degli uomini. Attorno a me avverto molta simpatia femminile.

L’altra volta sei consiglieri eletti. Nei sondaggi nazionali siete in calo. A quale risultato puntate?

A governare.

Detto brutalmente così?

Sì. La piattaforma nazionale Rousseau ha approvato la possibilità di alleanze. Se dovessimo servire per costruire una maggioranza, potremo parlare di temi.

Le condizioni?

Grosse, i nostri punti del programma.

Nelle trattative però ci si muove per compromessi.

Certo. Si parte dai punti imprescindibili, a partire dal traffico. Girano molti programmi di alleggerimento su Bolzano che darebbero frutti in cinque-dieci anni, ma l’urgenza è ora. Via Roma subisce da anni i picchi di biossido di azoto. Va ridotto al più presto il numero delle auto in entrata in città. Siamo favorevoli al ticket di ingresso per le auto con una sola persona a bordo, per spingere il car sharing. Va accompagnato da parcheggi scambiatori e da bus gratuiti, finanziabili con il ticket: non sono parole al vento, il trasporto gratuito è allo studio in diverse realtà.

Che fine ha fatto il M5S della trasparenza?

È un altro dei nostri punti discriminanti. Siamo tra le poche voci esplicite contro la speculazione e gli interessi delle lobby, che mettono le mani sulla città. Il progetto dell’areale va ripensato: non servono tutte quelle case, per di più gestite da un unico investitore. L’uscita del vicesindaco Baur è stato un campanello d’allarme che non andava sottovalutato. Proponiamo di sbloccare le case sfitte usando la leva dell’Imi in modo più netto di ora.

Eventuali accordi potranno arrivare già sul ballottaggio?

No, discuteremo dopo.

Vista l’alleanza al governo, l’interlocutore privilegiato sarà Caramaschi?

Non necessariamente, a Laives governiamo con il centrodestra. Vogliamo evitare il commissario, che significa consegnare la città a chi ha interessi particolari, è già successo. Con Caramaschi abbiamo avuto un rapporto difficile, non ascolta nessuno. Avevamo chiesto con forza al Pd di ragionare su un altro candidato. Vedremo se ora Caramaschi accetterà di discutere delle Pascoli, che la città non vuole vedere abbattute. FR.G.













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