Rösch ha espugnato anche il fortino Svp

A Maia Alta il sindaco ottiene il doppio dei voti del suo avversario. Per Gruber non ha pagato l’accordo coi partiti italiani



MERANO. Merano si tinge di verde, un verde intenso che porta il nome di Paul Rösch. Con un successo schiacciante l'ormai ex direttore del Touriseum domenica è stato scelto per fare il sindaco della città del Passirio. Un risultato storico, accompagnato alla sconfitta della Südtiroler Volkspartei che la dice lunga sulla voglia di cambiamento che da tempo si respirava in città.

Domenica neppure 12 mila degli oltre 29 mila aventi diritto si sono recati alle urne, la gran parte della popolazione di lingua italiana è rimasta a casa, i cittadini di madrelingua tedesca sono invece andati al seggio con le idee ben chiare: farla pagare a questa Svp, quella che ha governato da sempre Merano, quella che ha subito gli scandali del centro giovanile Jungle e del mercatino di Natale edizione Kaufleute Aktiv, quella che ha creato a livello provinciale il pasticcio Sel, quella che ha portato alla fusione del gioiello Azienda energetica con Sel. Paul Rösch ha conquistato domenica 6.994 voti, quasi 2.500 in più rispetto al candidato Svp Gerhard Gruber, che si è fermato a 4.529. In termini percentuali l'affermazione di Roesch è di un 60,7% contro 39,3%. Il risultato di Paul Rösch, che supera di 17 voti le preferenze conquistate 5 anni fa da Günther Januth, è tanto più importante se si considera che al primo turno il nuovo sindaco aveva ottenuto 3.479 preferenze e l'altro ieri quel numero lo ha più che raddoppiato. Inutili gli apparentamenti portati a casa dalla Svp con le tre liste italiane del Pd, Civica e Alleanza: quella foto tutti uniti appassionatamente in via Cassa di risparmio ha prodotto probabilmente più danni che risultati, apparsa com'è, come una delle pratiche tipiche del passato, poco affini con chi ha voglia di cambiare.

Rösch ha vinto in tutti i seggi, tranne uno a Sinigo; a Maia Alta nel seggio 24 allestito alle scuole elementari Von Gilm di piazza Fontana ha ottenuto esattamente il doppio dei voti del suo avversario Gerhard Gurber (349 contro 174): il segno indiscutibile che ad aver tradito Gruber sono stati proprio gli elettori tradizionalmente fedeli alla stella alpina. Dei 4.500 voti che i tre partiti alleati della Svp avevano portato a casa al primo turno, ne sono arrivati a Gruber si e no 800. Ieri mattina la commissione elettorale centrale insediata in Comune ha confermato l'elezione di Paul Rösch alla carica di primo cittadino, consentendogli da subito di entrare nei pieni poteri e ha ratificato l'esito del primo turno con la nomina dei trentasei consiglieri.

La Lega Nord, alla quale inizialmente sembrava spettassero tre seggi resta con due soli. Alla BürgerUnion viene assegnato un seggio, che va a Josefa Brugger con 74 voti di lista e 34 preferenze personali. Una beffa per i leghisti, ma anche per Alto Adige nel cuore, che di resti ne aveva totalizzati 206 o per la stessa Italia dei valori con un centinaio di preferenze. A stabilirlo è il metodo di attribuzione dei seggi elaborato oltre cento anni fa dal matematico belga Victor D'Hondt. Ventinove sono stati i seggi pieni assegnati, per i rimanenti sette, i resti sono stati divisi per 7 e chi ha ottenuto il quoziente maggiore è entrato. Lega Nord e ora forse anche Alto Adige nel cuore potrebbero presentare ricorso. (rog)













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